salute e medicina

Progetto pilota in Liguria e in altre tre regioni per avvicinare i giovani senza dover andare in ospedale
2 minuti e 45 secondi di lettura
Dall’inizio della pandemia di Covid-19 i nuovi donatori di midollo osseo in Italia sono diminuiti di oltre il 60%. A lanciare l’allarme la dottoressa Nicoletta Sacchi direttore del registro italiano donatori midollo osseo IBMDR che ha sede all’ospedale Galliera di Genova in occasione della settimana di sensibilizzazione alla donazione. Da marzo a giugno 2020, la contrazione è stata pari al 67% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-9.150 nuovi donatori).


Questo calo è molto grave, pericoloso e non è sostenibile a lungo termine – spiega la dottoressa Sacchi – non possiamo depauperare il registro perché purtroppo la leucemia non si è fermata, altre malattie gravissime, come la leucemia, continuano a mietere le loro vittime e i pazienti hanno bisogno di trovare il loro donatore per cui noi dobbiamo continuamente inserirne di nuovi. Se il trend negativo dovesse proseguire, nel 2020 avremo più donatori dimessi dal Registro che nuovi reclutati, una situazione mai registrata negli ultimi 20 anni”.


Proprio per dare una risposta concreta all’impatto negativo che l’epidemia di Covid-19 ha avuto sui nuovi donatori è nato “Match at home” un progetto pilota partito in quattro regioni tra cui la Liguria. L’obiettivo è quello di superare da una parte l’impossibilità di realizzare eventi dedicati all’arruolamento dei ragazzi nelle piazze o nelle scuole, e dall’altro il timore di andare in ospedale per donare in tempi di pandemia. “Match at home” permette a chi vorrà diventare donatore di cellule staminali emopoietiche di ricevere direttamente a casa il materiale per la “tipizzazione”, cioè l’analisi genetica che permette di stabilire la compatibilità tra donatore e paziente in attesa di trapianto. Il potenziale donatore, dopo aver completato la procedura di iscrizione on-line e superato il colloquio anamnestico per l'idoneità con il medico del servizio sanitario nazionale, riceve il kit per il tampone a casa. Successivamente, il donatore potrà portare il kit in una delle farmacie comunali di Genova che avranno la funzione di “punti di raccolta” sul territorio. “Per ora partiamo solo su Genova – racconta Sacchi - ma vogliamo presto estenderci con altri punti di raccolta anche in altre province della nostra regione attraverso l'aiuto sempre delle associazioni come Admo, Avis, Fidas.


La speranza è che il progetto aiuti ad accrescere le liste dei donatori di midollo, in particolare con l’ingresso di ragazzi tra i 18 e i 35 anni.
“Durante il lockdown, il Registro IBMDR ha sempre garantito la continuità delle cure e dei trapianti di midollo osseo nonostante le numerose difficoltà dovute in particolare al trasporto delle cellule staminali emopoietiche da una nazione all'altra, soprattutto visto la cancellazione del 95% dei voli” racconta con orgoglio la dottoressa Sacchi.


Nonostante le difficoltà dei mesi di lockdown i donatori sono stati ugualmente disponibili alla donazione garantendo quindi l'esecuzione dei trapianti.

Ogni anno oltre 900 trapianti vengono eseguiti in Italia grazie al dono di un perfetto sconosciuto iscritto ai registri dei donatori. Solo una persona su centomila è compatibile con chi aspetta il trapianto di midollo osseo, unica speranza di vita per chi soffre di leucemia o di altre gravi malattie del sangue tra loro moltissimi sono bambini.