salute e medicina

Mentre da altre parti i numeri parlano di risalita dei casi
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"L'Italia è forse il Paese più sicuro dove fare le vacanze, non solo per gli italiani ma anche per gli stranieri purchè provvengano da nazioni controllate". Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova non ha dubbi: l'emergenza Covid è stata gestita nel migliore dei modi.


Mentre da altre parti i numeri parlano di casi in risalita
, l'Italia per l'infettivologo genovese, ha dimostrato una buona capacità di gestire la fase della ripartenza. Bassetti si scaglia contro chi a livello mediatico parla ancora oggi di una situazione critica in Italia e in Liguria: "Ci facciamo male da soli dicendo che siamo ancora in emergenza e questo non giova perché ai cittadini degli altri Paesi viene detto lor di non venire".

L'ultimo bollettino nazionale parla di 16 nuovi casi positivi, 5 decessi registrati nelle ultime 24ore 147 guariti nella sola giornata di lunedì. I dati liguri parlano di un calo di attuali positivi, di 30 ospedalizzati e del caso del cluser di Savona. "Un positivo, due positivi in più, sinceramente eviterei di fare il bollettino dei positivi, nel 99% dei casi sono persone asintomatiche. Chissà quanti ce ne sono stati a marzo e ad aprile così. Non è un bell'esercizio mappare il Paese caso per caso. Parlare per pochi contagi di soglia critica vuol dire che si vuole comunicare alle persone che le cose vanno male. Non sono d'accordo".

Per quanto riguarda il resto del mondo in testa per nuovi contagi c'è il Brasile che ha registrato più di 55mila nuovi casi in un giorno. Seguono poi l'India e il Sudafrica. Numeri che in paragone fanno capire la situazione diversa che si registra in Italia. Nel mondo i casi di Coronavirus sono oltre 16 milioni. A soffrire è tutto il settore turistico. In Liguria le proiezioni per il mese di agosto danno un aumento delle prenotazioni seppur molto distanti dai numeri degli anni passati, ma più che il post emergenza Covid qui sembra essere il caos autostrade a penalizzare le mete turistiche delle riviere di Ponente e Levante.

"E' evidente che abbiamo lavorato molto bene, soprattutto in tema di sorveglianza, di posti letto e di terapie intensive. Fino ad ora il Governo ha considerato poco la sanità, speriamo che con questa iniezione di denaro ci siano nuove risorse per la sanità, ad oggi non è stato così. Certo è che serve un maggiore controllo per quanto riguarda le persone che arrivano in Italia, soprattutto per quelli che arrivano dal Paesi dove i contagi sono ancora alti", spiega ancora il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino che però chiede al Governo un'attenzione in più per il tema.

Intanto a settembre si aspetta il rientro a scuola degli studenti. I dati dimostrano che il loro rischio di trasmettere il virus a coetanei e adulti è molto basso, spiega Bassetti che sottolinea l'importanza di continuare a seguire il distanziamento fisico mentre archivia come "discorso da spiaggia" quello dei banchi monoposto con le ruote. Sul discorso dei contagi e dell'attrattività turistica del Paese interviene anche il governatore della Liguria Giovanni Toti: "Non possiamo gridare sempre 'al lupo, al lupo' perché se poi il lupo torna, diventa complicato spiegarlo agli italiani. Non sono un negazionista, penso di essere un situazionista: non credo che quest'estate si possano usare gli stessi toni e le stesse misure usati tra marzo e maggio, quando il covid riempiva i nostri ospedali".

A dimostrazione della propria tesi, il governatore porta ad esempio il recente cluster di Savona, che "qualche mese fa avrebbe prodotto almeno una quindicina di ospedalizzati, o forse anche di più, e qualche terapia intensiva. Invece, abbiamo solo tre persone ricoverate. E' cambiata la nostra capacità di tracciamento ed è una buona notizia, ma qualcosa è cambiato anche nel virus". Toti, dunque, invita a non fare gli stessi errori dei mesi scorsi, "quando si alternavano appelli a stare tutti chiusi in casa e, poi, a uscire tutti. E' un'estate tutto sommato tranquilla, il covid continua a girare tra noi, ma non fa neanche più lontanamente i danni che faceva prima. Quindi, prudenza e misure di distanziamento, ma senza drammatizzare".