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E replica al Pd: "Sulle spiagge protocolli inapplicabili"
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"La mascherina logora chi non la dà". Così il governatore ligure Giovanni Toti, parafrasando Giulio Andreotti, commenta le parole del commissario Domenico Arcuri, secondo cui nei magazzini delle Regioni ci sarebbero 55 milioni di mascherine. "Mi sembrano dichiarazioni un po' sopra le righe. Le Regioni si sono arrangiate e le mascherine che abbiamo nei depositi per fortuna dei liguri, le stiamo distribuendo gratuitamente attraverso le stesse farmacie in cui il governo non riesce a distribuirle a pagamento". Ma a preoccupare Toti non è solo il fatto che le mascherine a prezzo calmierato non stiano arrivando. "Si è creato un effetto indotto che mi impedisce di comprarle a un prezzo superiore sul mercato e distribuirle gratuitamente ai cittadini perché interverrebbe la Corte dei conti".

Ma il gancio più deciso il governatore ligure lo sferra ai dem. "Il Pd ci chiede di confrontarci con i balneari? Vergogna, vergogna, vergogna. Sa il principale partito di Governo a Roma che le linee guida nazionali per le spiagge prevedono distanze tra gli ombrelloni tali da ritenere unanimemente impossibile aprire gli stabilimenti balneari? Sa il principale partito di Governo a Roma che nel Dl Maggio non è prevista alcuna proroga per la Bolkestein? Sanno gli esponenti del Pd che nulla sta facendo il loro Governo per aiutare i sindaci nella gestione delle spiagge libere? Unico suggerimento per ora affidarsi al volontariato. Ma un euro dei 75 miliardi che dite di voler spendere ce lo vogliamo mettere? Sa il Pd, a proposito di linee guida, che la distanza prevista tra i tavoli dei ristoranti non consentirà la riapertura della maggior parte di questi?", ha proseguito Toti. "Anche io mi sento di fare un appello, visto che i parlamentari dei partiti che sostengono il Governo giallo-rosso, i loro consiglieri regionali e comunali prendono uno stipendio e stanno chiusi in casa da mesi: vi prego, parlate con il Governo, parlate con i tecnici ed evitate altri deliri simili. A meno che, cosa che temo sempre più, qualcuno non sogni un'Italia chiusa in casa, con reddito di cittadinanza e le imprese chiuse per sempre. Amici del Pd, basta sproloqui: guadagnatevi lo stipendio e dite al vostro Governo di fare cose serie".

La Liguria è tra le regioni che hanno fatto pressioni sul Governo per riaprire i confini interni. "Abbiamo avuto un dialogo franco e costruttivo, credo che sia interesse di tutti condividere le informazioni. Le regioni fanno le loro scelte, il governo ha comunicato l'intenzione di riaprire il commercio a l dettaglio, molte regioni tra cui la mia stanno valutando di aprire anche altro. Non è detto che tutto apre il 18 maggio, che sarà tutto subito. Noi tendenzialmente apriremo tutto quello che non è ancora aperto fermo restando che tutti si dovranno adeguare e attrezzare per delle regole che spero non siano oltremodo vessatorie. Gli spostamenti tra Regioni sono di competenza del governo nazionale, il ministro Boccia ha detto prendiamoci ancora una settimana prima di cominciare la valutazione. Quindi non certamente il 18 di maggio, forse il 25, più probabilmente il primo di giugno", ha proseguito Toti.

All'esecutivo è arrivata anche la richiesta di non dimenticare vedove e orfani. "Alessandra è una mamma genovese di 34 anni che l'anno scorso ha perso suo marito, poco prima che nascesse il loro piccolo Elio. Alessandra e' una dei tanti italiani rimasti esclusi a priori dai 600 euro previsti dal Decreto del Governo perché riceve 'già' una pensione superstiti di poco più di 40 euro lordi, 31,70 euro per lei e 10,50 euro per suo figlio. Vi rendete conto? 42 euro lordi in totale! Oltre ai cittadini che ancora aspettano un aiuto, ci sono vedove, persone con disabilita' e orfani che, pur percependo cifre ridicole dallo Stato, quel sostegno non lo riceveranno mai, magari per un cavillo burocratico", ha ricordato il governatore ligure. "Come Regione ci faremo portavoce con il Governo di questa e di tante altre ingiustizie, sperando che già nel provvedimento in discussione in queste ore ci sia un intervento correttivo per Alessandra e per tanti altri nella sua stessa situazione. Nessuno deve rimanere indietro, tantomeno i cittadini più fragili e in difficoltà", ha concluso Toti.