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Verso la cosiddetta Fase 2 "l'Italia non si salva coi sussidi"
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Dopo la giornata in cui il nuovo viadotto sul Polcevera a Genova ha catalizzato l'attenzione di media e istituzioni, si torna al "lavoro per la Fase 2, per ripartire". Lo ha detto il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti. "Ho spiegato al presidente Conte, dopo la visita al ponte per Genova, l'importanza che ogni territorio abbia una propria autonomia nel decidere le priorità, all'interno di regole comuni e di un principio assoluto di prudenza. Oggi dobbiamo passare dalla fase dei divieti alla fase delle regole. Ogni Regione ha il proprio tessuto economico, le proprie peculiarità, la propria geografia".

Per il governatore ligure si tratta di una equazione matematica: "Trattare tutti allo stesso modo non vuol dire uguaglianza ma sostanziale ingiustizia. Tanto è vero che la Liguria ha diramato un'ordinanza che già prevede molti passi avanti, un'ordinanza adottata poi, sulla nostra scia, da molte altre Regioni di centrodestra e centrosinistra, perché le idee, se buone, non hanno coloro politico (solo in Liguria qualcuno continua a gufare)".

Così, la richiesta di Toti verrà inoltrata nuovamente al Governo in sede di Conferenza delle Regioni. "Linee guida condivise da tutti e parametri comuni per controllare l'andamento dell'epidemia poi andiamo avanti, uniti nelle nostre diversità: vogliamo dare risposte serie e rapide a tutti coloro che chiedono solo di poter tornare a lavorare per mantenere le proprie famiglie. L'Italia non si salva coi sussidi ma con la libertà di lavoro, l'impegno e il coraggio", ha concluso il governatore.