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Il patron rossoblù non vede alternativa concreta ala conclusione della stagione
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Il presidente del Genoa Enrico Preziosi ritiene che il calcio possa ripartire, naturalmente con tutte le cautele del caso: diversamente lo stato di molte società rasenterebbe il tracollo. "Stiamo facendo tutti gli esami ai calciatori - dice a "La politica nel pallone" sul canale Gr Parlamento - per verificare il loro stato di salute, siamo in attesa del protocollo, ma da lunedì ci alleneremo. Bisogna capire in quali condizioni si potrà ripartire, gli allenamenti individuali hanno tante limitazioni, ma noi siamo pronti".

DISASTRO - Il Joker dipinge un quadro dantesco, qualora il calcio non portasse a termine la stagione. "In caso di stop - ammonisce - ne verrebbe fuori uno scenario apocalittico, sconvolgerebbe tutti i piani di chi appartiene a questo mondo. Siamo ancora in attesa di capire cosa faranno le tv, aspettiamo che vengano rispettati gli accordi, il Genoa avrebbe tra i 20 e i 30 milioni di danni, anche se non abbiamo fatto i calcoli. C’è il discorso degli abbonamenti, come risarcire i tifosi, sarebbe un disastro, spero che la ripartenza possa essere un punto fermo per tutti".

NO AI PLAYOUT - Eventuali modifiche regolamentari? "Sono ssolutamente favorevole alle cinque sostituzioni visto che si giocherebbe a giugno, luglio e ai primi di agosto. Sarei invece del tutto contrario a play-off e play-out visto che nei regolamenti non sono previsti, sarebbe uno sconvolgimento normativo". No anche alla logica dei campi neutri al Centro-Sud: "Bisognerebbe chiudersi in ritiro, i giocatori sono stati già due mesi e mezzo a casa, richiuderli sarebbe dura, non sono favorevole".

RINCORSA - Il blocco del campionato ha fermato la rincorsa del Genoa di Davide Nicola: "Stavamo bene e non potevamo pensare che sarebbe successo quello che è accaduto, non possiamo che prenderne atto. Noi abbiamo una buona rosa e se dovesse ripartire il campionato, ci faremo trovare pronti con grande serenità. Il mister è già contrattualmente confermato, c’era una clausola molto chiara, ma al di là di questo, lo avrei confermato senza dubbio, è l’unico ad aver dato un senso e una valorizzazione alla nostra rosa, io ho commesso degli errori ma lui ha fatto bene".

CAUTELE - Preziosi insomma è convinto che tornare a giocare sia l'alternativa preferibile: "Portare a termine la stagione sarebbe la migliore soluzione, risolveremmo tantissimi problemi, per esempio con i broadcaster, si eviterebbero problemi alla Figc per verdetti e retrocessioni, il calcio giocato darebbe una fotografia chiara e certa".
Tuttavia ci sono da fare alcune distinzioni: "Bisogna capire in quali condizioni si potrà giocare, ci sono ancora tante incertezze, nello sport di squadra non si possono evitare i contatti, bisogna convivere con tutto questo e capire se è possibile o no tornare in campo, ma queste sono decisioni che passano sopra le nostre teste, non abbiamo nessun potere decisionale, siamo in attesa dei protocolli e di capire se si ricomincerà o meno".

LEWANDOWSKI - Infine, un accenno al più grande rimpianto di mercato. "Lewandowski aveva fatto le visite con noi, poi gli agenti hanno voluto cambiare condizioni già stabilite e allora abbiamo rotto, ho fatto un errore, ma avevamo trovato un accordo che non hanno più voluto rispettare, ora mi mangerei le mani perché la differenza non era neanche un granché, ma ne ho fatto una questione di principio perdendo un accordo che poteva portare un sacco di benefici alla società".