cronaca

Si accende il discorso sul tema della diffusione
1 minuto e 45 secondi di lettura
Il Coronavirus viaggia nell'aria? E' questa la domanda che scienziati e medici stanno studiando per capire le modalità di diffusione del virus che ha costretto praticamente tutto il mondo a fare i conti con misure restrittive.

Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova prova a fare chiarezza: "Il virus può essere trasmesso dalle goccioline della saliva, oppure aerosolizzato quindi quando si tossisce e si staruntisce, di fatto si vaporizzano. E' evidente che la situazione cambia a seconda di dove ci troviamo. Un conto è camminare per strade un altro è stare in un vagone del treno, in metropolitana, sul bus, sull'aereo, al supermercato o in una stanza" precisa Bassetti. 


L'infettivologo del San Martino poi aggiunge un dettaglio importante: "Bisogna poi vedere se il virus aeroslizzato è in quatità tale da poter dare un'infezione in un'altra persona: cioè il fatto che lo abbiamo trovato nell'aria quella carica di virus trovata è sufficiente a infettare un'altra persona? Probabilemnte no. Dipende molto dall'ambiente in cui ci troviamo".

E allora su questo punto l'infettivologo è molto preciso e spiega: "Se vado per strada è difficile che mi infetti attraverso la aeroslizzazione delle particelle, se invece sono in una stanza piccola e stretta e c'è uno che tossisce o starnutisce (ed è positivo al Coronavirus ndr), in quel contesto è evidente che sarà bene proteggersi" conclude Bassetti


Gli studi scientifici sul caso vanno avanti. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità è pronta a rivedere le sue misure guida. Lo ha fatto sapere il direttore responsabile dell'Oms, David Heymann, annunciando alcuni giorni che "stiamo studiando le ultime evidenze scientifiche". Negli Usa si raccomanda l'uso di mascherine in pubblico. E anche in alcune regioni italiane come Lombardia e Toscana è stato imposto l'obbligo di coprirsi il viso quando si esce. Ma su questo il mondo sanitario critica in maniera dura l'utilizzo di sciarpe e foluard che non avrebbero alcuna funzione protettiva nè capacità di limitare la diffusione in caso di positività asintomatica (LEGGI QUI).