cronaca

Per l'azienda questo è l'unico modo per salvaguardare la salute e i livelli occupazionali
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La Fincantieri sospende da oggi lunedì 16 marzo le attività produttive in tutti gli otto stabilimenti italiani per due settimane, fino al 29 marzo compresi, disponendo la chiusura di tutti i siti di Fincantieri Spa con ricorso a ferie collettive, anticipandole rispetto alla prevista chiusura estiva. Si tratta di circa 8.900 unità direttamente dipendenti cui si somma un indotto di quasi 50 mila persone. Negli otto cantieri - Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Ancona, Sestri Ponente (Genova), Riva Trigoso (Genova), Muggiano (La Spezia), Castellammare di Stabia (Napoli), Palermo - è al lavoro soltanto personale addetto alla sicurezza industriale e alla manutenzione impianti. A Monfalcone, ad esempio, dove ogni giorno lavorano 6/7mila persone, a seconda dello stato di avanzamento dei lavori, da oggi sono presenti circa cento dipendenti.


La chiusura degli impianti è stata preceduta da polemiche con la Fim-Cisl e la Fiom-Cgil che hanno criticato la scelta di mettere in ferie i lavoratori invece di ricorrere ad ammortizzatori. Per l'azienda questo è l'unico modo per non pregiudicare il futuro del gruppo e salvaguardare la salute e i livelli occupazionali. Rimangono invece aperti gli impianti delle società controllate all'estero, che comunque seguono le direttive del Paese dove si trovano.

Fim e Fiom Nazionali scrivono una lettera a Fincantieri con la richiesta del rispetto di quanto contenuto nel protocollo governo/parti sociali e quindi la richiesta di interrompere iniziativa unitalerale dell'azienda di procedere con l'anticipo delle ferie. “Nello specifico richiamiamo il rispetto di quanto riportato al punto 8 in materia di organizzazione aziendale e nello specifico a utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. Nel caso non risulti sufficiente, si utilizzeranno i periodi di feriearretrati e non ancora fruiti”, si legge in una nota.

“Riteniamo indispensabile che un gruppo come la Fincantieri debba essere esempio di collaborazione e di volontà nell’applicare correttamente il CCNL, gli accordi aziendali e le misure che il Governo ha favorito, nel comune intento di salvaguardare la salute, i lavoratori, le produzioni. Chiediamo pertanto che sia immediatamente interrotta l’iniziativa unilaterale dell’azienda di procedere con l’anticipo ferie da parte dei lavoratori e che vengano individuate in maniera condivisa con le OO.SS. soluzioni alternative. Segnaliamo infine che tale iniziativa aziendale rischia di procurare, anche per i tempi e per la modalità di comunicazione, la perdita del reddito per migliaia di lavoratori delle ditte in appalto. Tale situazione rischia di essere socialmente insostenibile ed impone risposte immediate”, si conclude la nota.