sport

Anche il presidente Figc non è convinto che si riuscirà a riprendere e concludere il campionato e studia alternative
1 minuto e 57 secondi di lettura
 Riprendere il campionato sembra sempre più difficile e così il presidente Figc Gabriele Gravina torna a parlare di playoff e playout come di una opzione possibile per arrivare ai verdetti tecnici.
Il mondo del calcio naviga a vista, con governo Figc e Lega di Serie A a rimpallarsi la titolarità della decisione più sensata, ovvero chiudere qui la stagione. A metà settimana sembrava che tutto fosse pronto per la ripresa, con la data del 13 giugno per la disputa della 27a giornata di campionato e le successive stipate nel periodo seguente fino al 2 agosto.


Questo progetto sembra però scontrarsi sia con la realtà di un Paese ancora sotto scacco sanitario, sia con la rigidità delle restrizioni imposte dal Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile attivato presso il ministero degli Interni. Così Gravina, ai microfoni dell'emittente di Stato nell'occasione solenne del 110° anniversario della Nazionale di calcio, avvisa: "L’ipotesi playoff non è accantonata, dobbiamo essere pronti a qualunque evento. Ad oggi esiste la possibilità, attraverso la programmazione deliberata dalla Lega Serie A, fissando la data di partenza nel 13 giugno, di un calendario molto denso di appuntamenti ed impegni. Dobbiamo però essere pronti e metteremo sul piatto della bilancia anche il ricorso ad una modalità diversa per la chiusura del campionato".

Gravina ha affrontato proprio il tema del protocollo: "Stiamo cercando di trovare degli aggiustamenti per risolvere qualche piccolo ostacolo presente nel protocollo. La grande prudenza per la tutela della salute non e’ però derogabile. C’è una difficoltà oggettiva nel reperire strutture adeguate per i ritiri. Pertanto stiamo lavorando a piccole variazioni del protocollo".

Ci sono poi alcuni problemi non secondari, sulla questione sollevata dai direttori sanitari dei club Gravina assicura: "La responsabiltà dei medici varrà soltanto per dolo o colpa grave". Infine sul tema dell'eventuale positività individuale che porterebbe tutta la squadra in quarantena: "Quello che ci preoccupa, e lo abbiamo rappresentato al ministro Spadafora trovando accoglienza e considerazione è il tema dell’atleta positivo che porterebbe tutta la squadra in quarantena. E’ un problema che stiamo affrontando con determinazione, prudenza ma attenzione per evitare che un rapporto stressato possa generare tensione e bloccare la partenza del campionato".