salute e medicina

Le visite virtuali hanno permesso agli anziani ricoverati di rivedere i loro cari
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Distanze accorciate in Liguria grazie all'operazione "ChiAma i nonni". Un'iniziativa che ha permesso ad anziani e familiari di ritrovarsi, anche se virtualmente, durante il periodo di emergenza sanitaria. A dare il via al progetto è stata l'Rsa Doria Molassana, la prima a fare richiesta lo scorso 3 aprile. Da lì è stato esteso a tutte le strutture sanitarie della Liguria interessate. “Abbiamo messo a punto due opzioni: la prima la nostra piattaforma Webex molto intuitiva e sicura che permette le videochiamate, la seconda un sistema di video conferenze molto semplice che alcuni hanno preferito adottare”, spiega l’amministratore delegato di Cisco Agostino Santoni.

Regione Liguria, Liguria Digitale e Cisco, infatti, hanno collaborato in questi mesi per rendere possibile tutto questo e fornire gratuitamente il software e i sistemi di telepresenze. “Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno lavorato gratuitamente per solidarietà nei confronti di queste famiglie costrette a dividersi”, commenta Enrico Castanini, direttore generale di Liguria Digitale. “Quando si fanno progetti del genere fa bene al cuore, ha me ha colpito molto vedere una signora che dopo tanto tempo ha potuto rincontrare virtualmente il figlio”, racconta commosso. “Le sue parole sono state ‘Come sei bello, figlio mio’ e credo che questa frase esprima bene quello che c’è dietro a questa iniziativa”.

16 i dispositivi di telepresenze donati da Csco, 50 i tablet di cui 20 donati da Fos per un totale di 66 Rsa: sono questi i numeri dell'operazione. “La tecnologia ha permesso di ricongiungere nonni e nipotini in un momento dove tutto ciò non era possibile a causa delle restrizioni alle visite dei familiari per precauzione dato che le Rsa sono state i punti più fragili durante l’emergenza sanitaria”, così il governatore Giovanni Toti.

E dopo questa esperienza si guarda al futuro, con idee che potrebbero rivoluzionare nel sistema sanitario la quotidianità che conosciamo. “Abbiamo imparato da questa esperienza che dobbiamo pensare a sistemi semplici ed efficaci, ma al tempo stesso che i nostri anziani sono curiosi e disposti ad imparare ad usare questi nuovi strumenti”, dice Santoni. E Castanini aggiunge: “Per questo dobbiamo puntare a sviluppare anche la telemedicina: in futuro alcuni tipi di consulti potrebbero avvenire da remoto, anziché in presenza”.