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Addirittura c'è chi mette in dubbio il finale di stagione
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Il virus Covid-19 mette in ginocchio anche il calcio che chiede di giocare a porte chiuse, ma nelle regioni a rischio. Serie A e B e non solo nel caos dopo i rinvii di molte partite nell'ultimo turno. Calendari intasati, date introvabili per i recuperi, emblematico il caso di Inter-Sampdoria che potrebbe disputarsi se i nerazzurri dovessero andare avanti in Europa League il 20 maggio. Ora pero’ avanza anche un’altra ipotesi quella proposta dal direttore generale nerazzurro Marotta che ha indicato gia’ nella prossima settimana la data utile al posto della semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Inter e Napoli che verrebbe poi spostata il 13 maggio.

Il tutto condito dal non sapere che fare gia' nel prossimo week end quando il Genoa andrà a Milano, dove è tutto vietato, contro i rossoneri e la Samp ospiterà al Ferraris il Verona che arriva da una regione colpita dal coronavirus. La Federcalcio vuole giocare, lo ha chiesto al Governo ma il premier Conte ha nicchiato e preso tempo: “Non basta una settimana ha detto”. Si fa largo cosi' l'ipotesi di scendere in campo a porte chiuse ma nelle regioni a rischio, per salvare il salvabile e soprattutto venire incontro alle pay-tv che sono sull'orlo di una crisi di nervi visto che in ballo ci sono decine e decine di milioni di euro. Le società sano d’accordo di giocare con stadi vuoti, pur di andare avanti, ma questo apre innumerevoli polemiche perché ci sarebbero squadre dove non c’è virus con il pubblico altre senza. Ora tocca alla Lega calcio e al governo trovare una soluzione in quello che è un guazzabuglio.