cronaca

Nel frattempo sono saliti a dieci i ricoverati negli ospedali liguri provenienti dalla nave
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Prosegue il piano di sbarchi protetti dei componenti dell’equipaggio a bordo di Costa Luminosa, attraccata da venerdì scorso nel porto di Savona. Nella mattina di mercoledì 25 marzo è stato fatto il punto della situazione nel corso della riunione dell’unità di crisi in videoconferenza, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone.


Al momento a bordo si trovano circa 600 marittimi. Il piano prevede la partenza protetta, nella giornata di domani, di 435 membri dell’equipaggio con altrettanti voli charter dall’aeroporto di Malpensa: 112 di nazionalità indiana, 68 di nazionalità indonesiana e 255 di nazionalità filippina. Conclusa questa operazione, rimarranno a bordo circa 180 persone di equipaggio. Questa mattina, intanto, un altro membro dell’equipaggio, di nazionalità filippina, è stato trasportato in ospedale: l’uomo, che era asintomatico, è stato portato in Pronto soccorso. È il decimo ricovero negli ospedali liguri di persone provenienti dalla nave.

“Voglio ringraziare tutti i soggetti coinvolti in questa emergenza per gli sforzi compiuti ma, purtroppo – ha affermato Toti - quello che avevamo previsto si sta verificando. La nostra priorità è non gravare ulteriormente il sistema sanitario ligure, in un momento in cui la Liguria sta affrontando in media 200 nuovi contagi al giorno: bastano poche persone per far vacillare un delicatissimo equilibrio. Non possiamo permetterci di tenere la nave con quel carico di persone a bordo, una parte delle quali potrebbe manifestare sintomi anche importanti: conclusa l’operazione di domani, con la partenza di 435 membri dell’equipaggio, è indispensabile che la nave sia ulteriormente alleggerita, dobbiamo ulteriormente suddividere quel carico di persone su altre regioni. L’ipotesi di spostare la nave in un altro porto ligure non risolve in alcun modo il problema perché la gestione dei posti letto di terapia intensiva e di media intensità è su base regionale. Il tema principale è il possibile impatto di quei marittimi sui nostri ospedali. La mia priorità – ha concluso Toti – è che nessuno rimanga senza le cure adeguate a causa di un aggravio proveniente da quella nave che è un cluster di possibili contagi”.