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Approvato Odg alla Camera, interrogazione della Briano a Bruxelles
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"Questo si va ad aggiungere ad altri guai e rischiamo di finire tutti in bancarotta". Ciro Lobasso, comandante del peschereccio Mina, commenta così gli sviluppi relativi alla questione dei cnfini marittimi tra Italia e Francia, esplosa dopo il sequestro della sua imbracazione da parte delle autorità d'Oltralpe . Lobasso lancia un appello alla politica e in particolare al governo."Devono muoversi i ministri. Cosa possiamo fare noi? Più che rilasciare dichiarazioni e far vedere che siamo interessati alla questione non possiamo fare. Speriamo che qualcosa si muova e che qualcuno ci dica come dobbiamo comportarci.

Qualcosa nelle aule del potere in realtà si inizia a muovere. La Camera dei Deputati ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il governo a valutare le conseguenze sull'attività dei pescatori liguri e sardi a seguito della ridefinizione dei confini marittimi tra Italia e Francia. Nello specifico, il documento chiede al governo di "operare presso le sedi internazionali affinché – nelle more della effettiva ratifica del trattato – le autorità francesi non procedano oltre nelle attività di fermo e respingimento delle imbarcazioni italiane".

La questione è emersa dopo il sequestro del peschereccio italiano Mina da parte delle autorità francesi, ma riguarda un tema che si trascina da anni. Il nuovo confine, ridisegnato il 21 marzo 2015 con un accordo bilaterale tra i due Paesi, arriva infatti dopo un lungo percorso iniziato addirittura nel 2006. L’accordo non è tuttavia al momento in vigore, in quanto l’Italia non lo ha ancora ratificato. L'ordine del giorno si inserisce proprio all'interno delle more della ratifica.

Grande soddisfazione per l'approvazione dell'ordine del giorno, di cui è primo firmatario, è stata espressa da parte dell'onorevole Mario Tullo. "In questo modo si tuteleranno sostenendole anche sul piano del diritto le aziende italiane operanti nel settore ittico con particolare riferimento a quelle operanti nel ponente ligure". Sulla stessa linea d'onda anche l'onorevole Anna Giacobbe, che promette: "vigileremo, come parlamentari liguri dell Pd, affinché gli impegni assunti in Aula e sulla stampa producano effetti concreti e certi".

Toni duri nei confronti del governo sono utilizzati invece dal deputato di Sel, Stefano Quaranta. “Ormai questo governo ha toccato il fondo - commenta il parlamentare ligure- mi sembra infatti inopportuno, per non dire incredibile, che un Ministro (Gentiloni), firmi un trattato internazionale che va a modificare i confini tra Italia e Francia, tra l’altro a nostro discapito visto che si tratta di uno dei mari più pescosi e battuti dai pescherecci, senza che il parlamento o le organizzazioni dei pescatori vengano messe al corrente”.

Sulla questione del confine marittimo tra Italia e Francia e sulla vicenda del peschereccio sanremese "Mina" arriva anche un'interrogazione alla Commissione europea da parte di Renata Briano. Nello specifico l'eurodeputata PD ha chiesto alla Commissione europea se l'accordo bilaterale siglato a Caen il 21 marzo 2015 rappresenti una violazione del diritto internazionale, tenuto conto soprattutto della contrazione delle capacità di pesca dei battelli italiani.

“Chiedo alla Commissione europea di intervenire con un'attività di armonizzazione sugli accordi di determinazione dei confini marittimi - ha detto - per evitare interferenze sul regime europeo della pesca, preservando i diritti storici dei pescatori”.