cronaca

Incastrati dall'acquisto di una tanica di carburante poche ore prima del rogo
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 Avevano dato fuoco alla casa di un vicino, per risolvere alla Nerone una vecchia e cronica vicenda di dissapori condominiali. Così madre e figlio, di 53 e 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per aver dato alle fiamme un appartamento situato al terzo e ultimo piano di una palazzina di piazza Giuseppe Verdi a San Bartolomeo al Mare.

I due, lei casalinga, lui disoccupato, erano stati sospettati fin dai primi giorni successivi al rogo, avvenuto il 2 marzo scorso, ma il gip ha disposto la misura cautelare vista la "sussistenza e l'immanenza delle ragioni di rancore e animosità legate ai pessimi rapporti di vicinato". Proprietaria dell'appartamento bruciato è una famiglia italiana che al momento del rogo non era in casa. Per soprammercato il giovane arrestato era rimasto ferito dall’esplosione conseguente all’appicco delle fiamme.
La sera prima del rogo madre e figlio avevano acquistato da un distributore self-service lo stesso tipo di carburante usato per appiccare l'incendio. Ce n’era abbastanza per chiudere il caso.