cronaca

Lo denuncia in una nota il sindacato Autonomo polizia penitenziaria
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Un uomo di circa 30 anni condannato per reati come furto, rapina e maltrattamenti in famiglia e in semilibertà per lavorare non è rientrato al carcere di Marassi. Lo denuncia in una nota il sindacato Autonomo polizia penitenziaria segnalando che si tratta del terzo detenuto in permesso che evade da Marassi in pochi giorni.

Il segretario del Sappe Donato Capece rinnova quindi l'invito a "predisporre al ministero della Giustizia un urgente 'tavolo tecnico' di tutti gli attori in causa, magistratura, autorità penitenziarie, polizia penitenziaria per mettere in campo, con la competenza e il contributo di tutti, una strategia comune, capace di rispondere in maniera piu' incisiva alle esigenze di sicurezza delle strutture e anche del territorio, dal momento che taluni detenuti che non rientrano ad esempio dal permesso, di sicuro rientrano nel loro territorio a delinquere! E questo, per una societa' civile, non e' ammissibile, tollerabile".

"Serve un potenziamento dell'impiego
di personale di Polizia Penitenziaria nell'ambito dell'area penale esterna previa una dotazione organica dei Reparti della Liguria. A nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio, anche negli Uffici per l'Esecuzione Penale esterna , potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull'esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all'esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale. E per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria", conclude il Sappe.