porti e logistica

Dopo il parere del Consiglio di Stato
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L’unico che subodorò la rivoluzione che sta ora avvenendo sulle banchine fu l’allora presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo, che decise di essere cauto, di chiedere a Roma che cosa fare in tema di concessioni, tutto dopo la posizione presa dal senatore Maurizio Rossi in Commissione ottava ad agosto 2015 contro le proroghe ultradecennali senza gara, prima di procedere a trattare le richieste su alcune delle concessioni in essere a Genova.

Ora anche il consiglio di Stato ha dato ragione al senatore ligure Rossi.
E i terminalisti temono che venga riscritto, come avverrà probabilmente, il regolamento sulle concessioni, perché metterà in dubbio posizioni fino a oggi date quasi per scontate. "Spero che non cambi il regolamento perché è stato concordato da pochissimo con tutti i partecipanti - dice Luigi Negri numero uno del terminal Sech. E sulla possibilità che ci siano gare internazionali per l'assegnazione delle concessioni e il prolungamento delle attuali dice perfino: "Me ne frego delle gare, voglio vedere chi si prende spazi come quelli ad esempio del terminal Sech".

Anzi, a sentire Negri, sembra quasi che si tratti di carità: "L'evidenza pubblica non basta? Ma quando c'è stata una evidenza e nessuno la voleva, sarà meglio che ti tieni quel povero deficiente che ci lavora, se no fai quello che vuoi Consiglio di Stato. È una fatica indicibile fare andare avanti il terminal, quando lo presi ce ne stavano due, ora sono più grosse e ce ne sta una sola. Chi se ne frega della gare", ribadisce il terminalista

Intanto nelle prossime ore si attendono le mosse del Ministero che certo non potrà ignorare i dettami del Consiglio di Stato ma dovrà ad esso adeguarsi, per non lasciare la materia, in futuro, in mano  a un regolamento fumoso che aprirebbe la strada a ricorsi infiniti.