cronaca

Il piano prevede 145 mezzi totalmente elettrici con corsie protette e semafori prioritari
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Centoquarantacinque mezzi, totalmente elettrici, da 18 metri con la possibilità che diventino da 24. Oltre il 70% di corsie protette e priorità semaforica agli incroci. La mobilità pubblica a Genova si appresta a cambiare. Il quasi mezzo miliardo arrivato da Roma insieme all'ok al progetto presentato dal Comune di Genova imporrà una vera ve propria rivoluzione al trasporto pubblico. Ma quando sarà pronto il tutto: "Entro il 2025" spiega Enrico Musso, mobility manager scelto dal sindaco Bucci e padre del progetto.

"Si tratta del finanziamento più cospicuo che Genova ha mai avuto per la mobilità pubblica, sulla base di un progetto serio, visto e rivisto dal ministero - spiega ancora Musso -. Il progetto è basato sui quattro assi della città: Levante, Ponente, Val Bisagno e centro cittadino. Il fatto di avere oltre il 70% di corsia protetta attrarrà una forte quantità di cittadini che oggi usano i mezzi privati. Saranno totalmente diversi dai filobus che viaggiano oggi in città, resta solo lo stesso termine. Il fatto di avere le corsie protette e la priorità semaforica velocizzerà di molto i tempi di percorrenza".

Ma dal ministero potrebbe arrivare anche il via libera per dei mezzi non a 18 metri ma da 24, a quel punto la capienza sarebbe ancora maggiore e, spiega ancora il mobility manager, "non avrebbe nulla da inviadiare a quella dei tram". Per quanto riguarda la rete viaria sulla quale si muoveranno i filobus  abbiamo  detto che saranno quattro assi: "Da corso Galileo Ferraris fino a Campi, il secondo comprende tutta la val Bisagno quindi da Prato fino alla Fiera, quello di ponente da Caricamento fino a Voltri paassando per l'Aeroporto e a Levante da Principe fino a Nervi, in centro ci saranno delle sovrapposizioni" spiega Musso. L'obiettivo è partire con i lavori nel 2021 e dopo quattro anni vedere fcircolare i nuovi mezzi.