Come presidente del Comitato Territoriale Uisp di Genova, non posso che condividere quanto espresso dall'assessore regionale Matteo Rossi in merito alla scarsa attenzione riservata dall’Amministrazione comunale genovese alle società sportive che operano sul territorio.
Dichiarazioni nette e chiare quelle dell’assessore Rossi che in questi giorni si sono lette sulla stampa genovese. Rossi rileva quanto il Comune di Genova non intervenga con una politica “lungimirante” a favore dello sport ma, anzi, consideri nei fatti il movimento sportivo dilettantistico quasi alla stregua di attività a scopo di lucro.
Preso atto che in questi ultimi anni le risorse comunali sono diminuite e che i contributi alle associazioni e società sportive sono stati praticamente annullati, mi domando però: quando lo sport potrà essere considerato per ciò che davvero vale? Socialità, inclusione, qualità della vita, insomma un bene collettivo portatore di benessere sociale di una comunità: questo è lo sport. Quando ci si renderà conto che lo sport muove anche nella nostra comunità cittadina migliaia e migliaia di persone e che anche per questo merita la giusta attenzione e il giusto rispetto?
Anche io, come l'assessore Rossi, credo che le società sportive vadano aiutate, e ritengo che, mancando le risorse finanziarie, si possano attivare altri “salvagente”.
Un modo, ad esempio, potrebbe essere quello di mettere a disposizione alcuni servizi necessari a promuovere sia lo sport di "tutti i giorni" che la realizzazione di eventi. Un altro potrebbe essere la rivisitazione di quelle imposte che pesano in maniera eccessiva sui bilanci associativi, facendo rischiare la chiusure di molte associazioni, che oggi, in un mondo sempre più complicato, si trovano ad essere soprattutto presidi di prossimità sul territorio.
Insomma con l'impegno e la volontà di tutti penso si possano e, soprattutto, si debbano creare alternative di supporto, altrimenti il rischio è quello di perdere quanto fino ad oggi, con fatica, si è costruito.
Oggi, ce lo dice anche l’Istat, cresce il terzo settore, cresce lo sportpertutti, cresce il lavoro sociale. La crisi economica non sembra arretrare ma l’impegno volontario e il lavoro sul territorio di migliaia di società sportive, dirigenti, tecnici-educatori contribuiscono a mantenere i legami e la tenuta sociale.
Una maggiore interazione, allora, tra assessorati, servizi, ambiti di competenza, società partecipate ed uffici comunali, credo possa essere una strategia tanto semplice quanto efficace per dar vita ad un grande progetto comunale, ad oggi assolutamente mancante, che operi per lo sviluppo e la tutela dello sport in città.
Noi dell’Uisp apriamo questa nuova stagione con uno slogan che ci accompagnerà per l’intera annata sportiva: “Cambiare prospettive”. Dovunque, nei luoghi di sport, negli impianti tradizionali e in quelli destrutturati, nei parchi e nelle piazze, nei centri e nelle periferie.
Perché non provare ad innovare e a pensare diversamente anche nelle sedi istituzionali?
L’Uisp è, come sempre, a disposizione.
Isabella Di Grumo, presidente Comitato Territoriale Uisp Genova
sport
Comune di Genova e sport, l'intervento del Presidente Provinciale Uisp Di Grumo
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