cronaca

Pomeriggio di tensione in centro
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Lancio di pietre e bottiglie, cariche della polizia, alcuni feriti e arresti. Un pomeriggio di tensione e scontri nel cuore di Genova. Da una parte il comizio del candidato alle Europee di Casapound Marco Mori, dall'altra una contro-manifestazione dei gruppi antifascisti che hanno bloccato dalle ore 17 piazza Corvetto. Appena accanto, in piazza Marsala sin dalle prime ore della giornata circa trecento agenti di polizia in tenuta antisommossa hanno creato una vera e propria zona rossa off limits per tutti. scene già viste in passato in città.


Alcune centinaia gli appartenenti al gruppo antifascista che si sono radunati in piazza. La tensione è salita proprio in concomitanza dell'inizio del comizio con lancio di petardi, bottiglie e altri oggetti in direzione della zona dove si stava tenendo il comizio con l'avvicinamento alla zona rossa da parte del gruppetto con in mano lo striscione 'Genova Antifascista'. La polizia per placare gli animi ha sparato alcuni lacrimogeni. Nell'area subito si è diffuso un odore acre che ha costretto i manifestanti a indietreggiare. La situazione critica è andata avanti con gli agenti della polizia che hanno fatto alcune cariche di alleggerimento.

Nel frattempo il candidato di Casapound ha fatto il proprio comizio, circa una trentina i partecipanti che poi, una volta concluso, sono stati fatti allontanare dalla zona protetti dagli agenti della polizia. Alcuni manifestanti sono stati fermati e arrestati, diversi quelli col volto coperto da passamontagna. Poi dal parco dell'Acquasola è partito il lancio di pietre e bottiglie verso gli agenti che si trovavano tra piazza Corvetto e via Assarotti. Un giornalista è rimasto ferito a una mano nel corso di una carica della polizia, subito è arrivata l'ambulanza con il personale sanitario che ha prestato le prime cure. Via vai di ambulanze in piazza. Il presidio è andato ancora avanti con la polizia impegnata a controllare l'area ed evitare altri scontri.


Il bilancio provvisorio parla di cinque persone rimaste ferite, tra cui due carabinieri e due fermi
. Intorno alle 19.30 la situazione è tornata apparentemente alla tranquillità sia in piazza Corvetto che nella vicina via Roma ma gli antagonisti sono rrimasti a occupare la piazza sotto lo sguardo attento degli agenti di polizia. Poco prima delle 20 i manifestanti hanno deciso di improvvisare un corteo in direzione della questura dove sono stati portati i due arrestati dopo gli scontri. Non sono mancati momenti di tensione come quando i manifestanti hanno con la forza abbassato la telecamere dell'operatore di Primocanale e della Rai per non essere inquadrati. Una volta arrivati in viale Diaz è iniziato un conciliabolo con gli agenti della Digos. Gli antagonisti hanno chiesto la liberazione degli arrestati in prima battuta e in seguito di poter parlare con i due fermati. La Digos ha tranquillizzato la situazione garantendo che insieme aii due arrestati ci sono i loro avvocati. Così attorno alle 21.45 la situazione è tornata regolare con il dileguamento dei manifestanti e il ripristino della viabilità. I due sono stati posti agli arresti domiciliari e verranno processati per direttissima venerdì mattina. Non è escluso che gli antifascisti si ritrovino davanti al tribunale.



- IL QUESTORE DI GENOVA:

Il questore di Genova, Vincenzo Ciarambino, ha incontrato all'ospedale Galliera il giornalista di Repubblica, Stefano Origone, rimasto ferito in una carica della polizia Origone ha due dita di una mano fratturate e varie ecchimosi a causa dei colpi subiti. Il questore ha chiesto scusa al giornalista. 
"Non abbiamo reagito - ha spiegato il questore -, abbiamo atteso con pazienza, abbiamo esercitato le attività di alleggerimento per liberare la piazza. Piazza Marsala è stata indicata tra i siti elettorali e tra le piazze di Genova dove possono essere fatti i comizi elettorali. In campagna elettorale i comizi non si vietano a nessuno".


- IL GOVERNATORE TOTI:

"Ma perché i cortei antifascisti finiscono sempre per prendersela con i poliziotti? A me sembra davvero uno strano modo di difendere la democrazia prendere a sassate chi lavora per la nostra sicurezza e paralizzare una città per protestare contro venti (venti contati) sciagurati che dicono scempiaggini in una piazza". Questo il commento del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti  su quanto accaduto. "Tutto questo non credo davvero sia degno della medaglia d'oro al valor militare di Genova", evidenzia ancora il governatore.


- LA NOTA DEL FNSI:

Nel manifestare solidarietà e vicinanza al collega di Repubblica Origone a Genova e a tutti i cronisti come sempre impegnati ad assolvere al dovere di raccogliere notizie per informare l'opinione pubblica, l'Associazione ligure dei giornalisti, il Gruppo Cronisti Liguria e la Federazione nazionale della Stampa italiana "chiedono siano accertate le dinamiche e sanzionati i responsabili anche tra i cosiddetti antagonisti che avrebbero minacciato troupe della Rai e di Primocanale". E' quanto si legge in una nota della Fnsi firmata insieme ad Associazione Ligure dei giornalisti e a Gruppo Cronisti Liguria. "Una piazza - si ricorda nel comunicato - concessa ai neofascisti di CasaPound e decine di poliziotti in tenuta antisommossa comandati a rendere impermeabile una 'zona nera' nel cuore di Genova, città medaglia d'oro della Resistenza. E come già accaduto nelle tragiche giornate del G8 la gestione dell'ordine pubblico sfugge di mano. Un giornalista di Repubblica, Stefano Origone, è investito da un drappello di poliziotti. Origone - come lui stesso ha raccontato - è stato ripetutamente colpito con manganellate e calci anche quando era a terra e ha urlato 'Sono un giornalista': un atto violento inqualificabile"