Politica

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La Casa delle libertà si è dimenticata di Enrico Musso? Qualcuno si sta chiedendo se il giovane professore lanciato con successo nelle elezioni comunali di Genova sia già stato messo in frigorifero. Era il volto nuovo del centro destra, preso non dalla solita politica ma dalle professioni, intelligente e non politicante. Nel confronto con la fortissima Marta Vincenzi si era difeso ottimamente, tanto che i sondaggi avevano avanzato la possibilità che potesse spuntarla nonostante avesse cominciato la campagna elettorale quasi da sconosciuto.

Bene. Grandi pacche sulle spalle, grande impegno del centro destra per sostenerlo, Berlusconi a Genova che lo benedice insieme a Renata Oliveri in una affollatissima assemblea popolare con inni e canti. E poi? Forse qualcuno preferisce lasciarlo a Palazzo Tursi a decantare. Però è curioso che non venga sfruttato il successo che ha avuto nemmeno un anno fa e anche quella potente campagna elettorale. Si cercano davvero volti nuovi? O è soltanto un modo di dire e poi le facce sono le solite? Vedremo.

Sarà un mese frenetico quello che ci divide dai primi di marzo, quando inesorabilmente dovranno essere presentate le liste dei candidati. Da un lato un Pd che deve fare davvero i conti con alcuni obblighi, primo fra tutti quello che lasciare molti posti alle donne. Un Pd che il leader Walter Veltroni sta muovendo con coraggiose strategie. Correre da soli sta diventando un problema rilanciato sul centro destra. Dall’altro la casa delle Libertà che, stando a quanto si dice a Roma, vuole rinnovare soprattutto al Senato e lasciare a casa i notabili con lunghe stagioni parlamentari alle spalle. Impresa non facile anche quella di rispondere alle esigenze di rappresentanza dei territori, che vuol dire candidati conosciuti e legati a un luogo geografico. A Roma sta lavorando alacremente Claudio Scajola, deus ex machina degli appuntamenti elettorali e superconsigliere del cavaliere. Sarà un mese di fuoco.