cronaca

1 minuto e 27 secondi di lettura
 Avrei immaginato ogni cosa su Genova. Mai che qualcuno piazzasse uno scivolo gommoso e colorato con acqua a scorrere in via Venti Settembre e mai e poi mai che, “nella civile piazza De Ferrari” spuntassero gli ombrelloni e le sdraio e i ragazzini si coricassero tra gli spruzzi d’acqua a prendere il sole.
Invece…



La festa di Costa ha rivelato a noi vecchi rompiballe pronti a criticare sempre che ci può stare benissimo una Genova molto pop, che per un week end abbandona la sua maschera abituale per indossarne un’altra, Opposta e un po’ folle.
Comodamente in casa al fresco ho goduto con le immagini della diretta di Primocanale lo svelarsi di questa città-pop, ironica e accogliente dove tantissimi riempiono piazza e main street davvero contenti. I giovani che dicono che così va molto bene, che così Genova è una città per giovani e a pochi metri di distanza un gruppo di mezza età che in costume da bagno si augura che “eventi come questo “ si ripetano mi ha fatto piacere.



Con intelligenza la città e parti di essa possono essere utilizzate in modo originale. Vicoli, piazzette, spazi a mare e prossimamente le aree dei forti, possono essere riletti fuori dalla tradizione e riofferti per qualche cosa di diverso.
Non c’è nulla di “provocatorio” se De Ferrari diventa un particolarissimo stabilimento balneare con la grande vasca e gli sbuffi attorno a fare da doccia. C’è l’ intelligenza di provare usi diversi che non disturbano nessuno. Anzi rendono felici. Parola che ogni tanto anche a Genova possiamo spendere senza paura di perdere la nostra storia.