cronaca

L'uomo è appartenente al circuito alta sicurezza e condannato all'ergastolo
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Un altro episodio di violenza nella casa circondariale di Genova Marassi. "Stanno destando una certa attenzione, sebbene non quanto meriterebbero, le immagini diffuse su alcuni media e che mostrano il detenuto Leoluca Bagarella che nel carcere di Sassari, a freddo e senza apparente motivo, sferra un pugno violento sul volto di un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria - è successo nelle identiche modalità questa mattina a Marassi", a darne notizia è Fabio Pagani, segretario Uil polizia penitenziaria.

"Il detenuto di Caltanisetta (appartenente al circuito alta sicurezza condannato all'ergastolo
) ha senza alcun motivo sferrato un micidiale fendente in pieno volto ad un poliziotto, casi analoghi - commenta il sindacalista della UIL - e anche molto più gravi si verificano con frequenza superiore a due al giorno nei nostri penitenziari e non solo non esistono o non trapelano le immagini, ma difficilmente vengono riportati dalla cronaca. Ecco perché sono necessari videosorveglianza, body-cam e relativi protocolli di utilizzo".

"Solo nel primo semestre di quest’anno, sono state ben 397 le aggressioni subite dalla Polizia penitenziaria a opera di detenuti, a tener conto solo di quelle più gravi, e il fenomeno è in costante espansione. Lo abbiamo ripetuto decine di volte, bisogna assolutamente fermare la violenza e, oltre alle ormai indispensabili e annunciate riforme complessive, occorre intervenire sugli organici, gli equipaggiamenti e le dotazioni tecnologiche del Corpo di polizia penitenziaria, ma anche correggere il modello custodiale e ripensare le modalità di gestione dei detenuti infermi di mente".


"Nel caso di Bagarella e specifica di stamani in quel di Marassi – argomenta ancora il Segretario della Uilpa –, oltre alla vile aggressione, vogliamo ulteriormente argomentare la documentata la capacità operativa, la freddezza e la lucidità della Polizia Penitenziaria che, giustamente, si è limitata a frenare l’evento ed è riuscita a contenere immediatamente il detenuto , invitiamo però l’opinione pubblica a immaginare la scena quando le aggressioni si verificano in sezioni con decine di detenuti aperti e l’Agente è uno solo, a mani nude e senza alcun dispositivo di protezione individuale o di dissuasione".

Il Poliziotto è stato trasportato al pronto Soccorso del Nosocomio cittadino "al quale rivolgiamo gli auguri di immediata guarigione mentre le parole del Presidente Draghi e quelle, ancora di ieri, della Ministra Cartabia – conclude Pagani – adesso serve coerenza, concretezza ed efficacia; la Ministra dia un segnale concreto a cominciare dalla nomina del direttore titolare del carcere di Marassi, aspettare ancora sarebbe deleterio e irrazionale".