cronaca

Parlano un autotrasportatore di Biella e uno di Genova: "Nodo genovese sempre più disastrato"
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"Io sono di Biella ma per lavoro sono sempre a Genova, purtroppo qui è tutto un cantiere, un disastro, sulla A26, da Ovada alla Liguria, è tutto bloccato: dovrei impiegare un'ora e mezzo e invece ne impiego due ore e mezza...".

Il camionista piemontese con la mascherina nera di Vasco Rossi incontrato mentre fa gasolio all'uscita dal varco portuale genovese di Sampierdarena è esausto: "Io sono obbligato a passare da Genova, dove l'autostrada è più disastrata, se potessi farne a meno la eviterei" ammette.

Stesso tenore le parole di un camionista genovese con la barba incolta che con il suo mezzo trasporta rifiuti dalla deposito Amiu della Volpara, a Staglieno, e sino a Cuneo e Alessandria.

"Con la A7 chiusa non si riesce a lavorare, si deve fare il giro del mondo. Io partendo da Voltri a volte mi salvo perché vado a prendere la A26, ma alcuni mie colleghi sono disperati. Sono sempre in coda. Disperati è dir poco, siamo devastati, non riusciamo a arrivare a casa a orari decenti. Io parto alla mattina alle tre, devo fare il passo del Turchino, di sotto, entrare a Masone e poi proseguire dalla statale perchè la A26 è sempre chiusa, sei obbligato a transitare in mezzo alle case di Mele e del Turchino, pericolosissimo. Stessi disagi sulla A6 di Savona, si transita fra le case di Altare e Ceva, 40 chilometri fra le casette e solo quando arrivi a Ceva, dopo Fossano, si riesce a respirare. Ormai le autostrade sono tutte così. Non so perchè non tolgono la concessione ad Autostrade. Dove ero il giorno del crollo del Morandi? ero passato da lì un'ora e mezzo prima, mi è andata bene, ma ad un amico non è andata bene, il portuale morto nel crollo era un mio amico".