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Figura di coordinamento e controllo: ma cosa potrà fare il governatore in questo ruolo?
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 Il presidente della Regione Giovanni Toti potrebbe diventare il nuovo ‘commissario all’emergenza autostrade della Liguria’: la nomina, di competenza del Ministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile Enrico Giovannini, potrebbe avvenire attraverso un decreto che è al momento in bozza, di cui uno stralcio è stato pubblicato dal Secolo XIX.


L’idea di poter disporre di una figura di coordinamento e controllo,
nell’ambito della situazione di profondo disagio per i cantieri in autostrada, era stata già accarezzata dagli stessi vertici della Regione: dopo le decisioni unilaterali di Autostrade per l’Italia (ma anche di altri concessionari), che ha fatto e disfatto a proprio piacimento senza nessuna attenzione per le esigenze di mobilità della Liguria, è stato attivato un tavolo in cui concertare le decisioni più importanti. Attorno ad esso si sono seduti il concessionario, il Ministero delle infrastrutture, la Regione e i comuni interessati, rappresentati dai propri amministratori e da Anci. Il tavolo è entrato in funzione, con buoni risultati, in occasione del maxi cantiere che ha paralizzato l’autostrada A10 all’inizio del mese di agosto.

Ora si tratterebbe di fare un passaggio in più, quello cioè di dotare la Liguria di una vera struttura commissariale
che diventerebbe la sede naturale per la mediazione di ogni conflitto e, soprattutto, il luogo in cui prendere tutte le decisioni. Nell’ottica del ministero, il commissario sarebbe nominato per sei mesi, prorogabili ad altri sei. Il tema vero, però, è quello dei poteri: cosa potrà fare, nella realtà, Giovanni Toti nella sua qualità di commissario?

E’ questa la domanda più importante perché in questo genere di strutture la libertà di manovra e la possibilità di decidere sono molto più importanti del titolo di per sé: la differenza di attribuzione di poteri tra il commissario alla ricostruzione del ponte, per esempio, e quella per il Terzo Valico e nodo ferroviario di Genova, è lampante. Il primo aveva poteri amplissimi, il secondo molto meno. Ed è questo il rischio in cui Toti certamente non cadrà: farsi attribuire un ruolo vuoto, diventando nei fatti il parafulmine di decisioni prese altrove.

La speranza è, quindi, che se il Ministero alle infrastrutture ha veramente intenzione di portare in sede regionale la grave emergenza viaria, abbia la forza di commissariare per davvero le autostrade, demandando al commissario tutte le decisioni chiave. Compresi i cantieri, la loro distribuzione e tutti i controlli di sicurezza che, non dimentichiamolo, sono un’altra delle competenze ministeriali che vengono spesso disattese. Del resto Toti, la scorsa estate nel momento più acuto dell’emergenza traffico, aveva detto di essere disposto “a prendersi le autostrade”, cioè di gestire a livello regionale tutta l’infrastruttura: se il commissariamento fosse ‘serio’, sarebbe un passo verso questa direzione.