cronaca

Qualche costola rotta per un 51enne colpito da un silos
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Incidente al cantiere per la ricostruzione del nuovo viadotto Polcevera. E' il secondo in meno di un mese, dopo che dal giorno del crollo del viadotto (14 agosto 2018, 43 morti) tutto era andato bene. Per fortuna anche questo secondo infortunio sul lavoro, come era stato il primo, non è grave. A rimanere coinvolto è stato un operaio di 51 anni. L'uomo è rimasto ferito durante la movimentazione di un carico. Secondo quanto ricostruito, l'operaio, che stava lavorando nel settore Levante del cantiere, è stato colpito all'addome dal carico (un silos) mentre veniva movimentato verso l'alto.

L'oscillazione del grande contenitore di metallo ha colpito l'operaio provocandone la caduta all'indietro, secondo quanto riferito dalla struttura commissariale per la demolizione e ricostruzione del ponte che fa capo al sindaco Marco Bucci. L'uomo ha riportato alcune fratture costali di modesta entità, secondo l'ospedale san Martino dove è stato trasporto in codice rosso dopo essere stato soccorso dal 118. Il ferito è' sempre rimasto cosciente. I medici hanno deciso di tenerlo in osservazione nel reparto di Chirurgia Complessa.

Per l'operaio coinvolto nell'incidente è arrivata la vicinanza della Cisl attraverso la segretaria generale, la genovese Annamaria Furlan. "Vicinanza della Cisl al lavoratore ferito nel cantiere del ponte Morandi. La sicurezza deve essere sempre una priorità in tutti i luoghi di lavoro. Bisogna rispettare tutte le norme per la prevenzione degli incidenti", ha scritto su twitter. Sul luogo dell'incidente sono immediatamente intervenuti gli addetti della Asl3 per le verifiche sulle norme di sicurezza.

Il precedente incidente era avvenuto il 20 novembre scorso, quando una grande gru si inclinò a causa del cedimento del terreno, dissero i responsabili del cantiere, e tre operai rimasero contusi. Portati in ospedale, dopo le prime cure, vennero dimessi nel giro di poche ore. Fu proprio, per le conseguenze sugli operai, un incidente di poco conto. Ma fece scalpore proprio perché il primo dopo 16 mesi di lavoro nell'area del disastro che spezzò in due la città. Colpì quasi di più quella gigantesca gru che si adagiò sulla campata d'acciaio senza danneggiarla.

Nonostante questi due episodi
il tema della sicurezza nel cantiere viene tenuto strettamente sotto osservazione. Fin dall'inizio, il commissario per la demolizione e per la ricostruzione e i titolari delle ditte che si sono succedute sul luogo del disastro hanno sottolineato come il fattore sicurezza fosse al primo posto. Questo aspetto era stato ricordato anche dal 'padre' del nuovo viadotto, l'architetto Renzo Piano che ha donato il disegno del nuovo ponte alla città, in occasione del varo in quota del primo impalcato. Rivolto agli operai disse: "Noi lavoriamo al tavolo seduti in sicurezza voi siete gli acrobati operai, mi raccomando lavorate in sicurezza".