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Cerri e Ragatzu in apertura dei due tempi vanificano la prodezza finale di Gabbiadini
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Non c'è rivincita nemmeno in Coppa Italia: alla beffa in campionato segue una sconfitta, nei sedicesimi del torneo della Coccarda Tricolore, che aggiorna il record nero dei confronti in trasferta tra Cagliari e Sampdoria. Ora c'è anche un primato surreale: due sconfitte sullo stesso campo e contro la stessa squadra in meno di cento ore.
Ad aprire la serata infrasettimanale è lo stesso attaccante sardo che aveva chiuso quella di lunedì: dopo un lunghissimo digiuno durato quasi un biennio, Cerri ci ha ripreso gusto e dopo il gol del 4-3 al 96' in campionato, apre dopo soli 6' le marcature in Coppa. Una bella soddisfazione per il gigantesco (1,94) attaccante di origini parmensi e nipote di Ercole Gualazzini, buon corridore ciclista professionista che negli anni Settanta vinse una dozzina di tappe fra Giro, Tour e Vuelta.
La Sampdoria, arrivata a Cagliari in giornata e pronta – mai accaduto nella storia - a ripartire a fine gara, accusa il colpo e a lungo subisce l'iniziativa della squadra di Maran. Al 21' Lykogiannis sfiora il raddoppio con una azione personale sempre su quella fascia sinistra dove la Sampdoria soffre vistosamente.
L'immediato svantaggio non scuote i blucerchiati, stavolta con la discussa seconda maglia biancoromboidale dopo aver sperimentato quella tradizionale in campionato: nessun pericolo concreto per Olsen, che in Coppa ritrova il campo dopo la squalifica per 4 turni in campionato rimediata a Lecce. Il primo tempo si conclude dopo un avvilente monologo del Cagliari, anch'esso infarcito di seconde linee evidentemente più competitive di quelle doriane.
La ripresa comincia peggio della prima frazione: pochi secondi di gioco e Ragatzu affonda indisturbato in area, superando Audero con un destro a incrociare. Il canovaccio della gara non cambia: il Cagliari continua a spadroneggiare e soltanto un tiro dalla distanza di Caprari spezza il monologo rossoblù. Al 58' Linetty chiama Olsen a una grande parata, quasi a dare un segno di risveglio; ma è un fuoco di paglia, come il servizio di Rigoni per Leris neutralizzato da Olsen al 70', mentre al 76' Caprari si vede deviare dalla barriera sul fondo un calcio di punizione. Non c'è che da aspettare il triplice fischio, ma Gabbiadini appena entrato trova il gol e dà sapore ai minuti finali, sfiorando il 2-2 allo scadere. Ma è soltanto l'ennesima illusione su un campo davvero stregato.
La Sampdoria conferma di aver ormai rinunciato, almeno in questa gestione, al feeling con la Coppa Italia che l'aveva vista quattro volte vincitrice (1985, 1988, 1989 e 1994), tre volte finalista (1986, 1991 e 2009) e due semifinalista (1982 e 2007): fasti ormai perduti, forse per sempre. La squadra di Ranieri riparte da Cagliari con un'altra sconfitta, meno amara di quella di lunedì scorso; al ritorno in campionato, domenica alle 18 a Marassi, dovrà dimostrare ben altra compattezza e una maggiore efficienza, se vuole conquistare la salvezza, unico obiettivo possibile.


CAGLIARI 2
SAMPDORIA 1
RETI:
6' Cerri, 48' Ragatzu, 87' Gabbiadini.
CAGLIARI (4-3-1-2): Olsen; Cacciatore, Walukiewicz, Klavan, Lykogiannis; Ionita, Oliva, Deiola; Castro (74' Nainggolan); Cerri (84' Joao Pedro), Ragatzu (89' Nandez). All. Maran.
SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Ferrari (46' Regini), Chabot, Murillo, Augello; Thorsby, Vieira, Linetty, Leris; Maroni (64' Rigoni), Caprari (83' Gabbiadini). All. Ranieri.
ARBITRO: Manganiello di Pinerolo.