Cronaca

1 minuto e 9 secondi di lettura
Il cardinale di Genova Angelo Bagnasco ha ricordato la figura del cardinal Siri a cento anni dalla nascita. Rileggendo la vita di Siri scorre non solo la storia di cinquant’anni della nostra città, ma anche del nostro Paese. Fu il conservatore Siri a aprire la strada all’Ostpolitik del Vaticano che poi sarà percorsa con successo dal segretario di Stato Casaroli. Fu il conservatore Siri a fare da mediatore tra i privati e i camalli sui resti del porto di Genova. Fu il conservatore Siri a salvare La dolce vita di Fellini dalla scomunica. Mi ricordava Bruno Orsini in questi giorni, nel corso della mia trasmissione Contropagina di quando il sindaco di Genova, Vittorio Pertusio andava a Palazzo Tursi tutte le mattina in bus e Ines Boffardi raccontava di quel giorno che, per salvare il Carlo Felice già semidiroccato dalle bombe della guerra, il democristiano Pertusio e il comunista Adamoli andarono a Roma dormendo nello stesso scompartimento letto per risparmiare denari pubblici. Il cardinale di Genova, sfiorando la vicenda dell’Imperial Divorzio ha detto solo una parola: sobrietà. La sobrietà della politica, le grandi figure del passato. Mi direte: sei vecchio e nostalgico. Lascia perdere. Avete ragione, però ogni tanto ricordare dovrebbe servire a osservare con più attenzione le cose di oggi. E poi il ricordo costa così poco.