Politica

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Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, fresco del secondo mandato a piazza De Ferrari, ha risposto alle critiche giunte da esponenti della Lega chiedendo di valutare "bene tutto ciò che ho detto" in particolare riguardo alla metafora sulla lotta dei partigiani contro i nazisti. "Su molte cose abbiamo vedute politiche diametralmente opposte - afferma Burlando -, ma proprio perché conosco personalmente militanti e dirigenti della Lega, so che sono diffusi tra loro sentimenti antifascisti. E' del tutto evidente che ho invitato la sinistra a impegnarsi in una competizione pacifica e democratica". "Il mio pensiero - ha aggiunto il presidente - è esattamente opposto a quello che hanno interpretato. Io mi sono rivolto alla mia parte politica affermando che i successi della Lega non si contrastano con gli anatemi, né con i convegni sociologici. Ho poi raccontato del rapporto cordiale che mi è capitato dei intrattenere, pur nella diversità di vedute politiche, con Umberto Bossi". Sulla metafora che ha fatto arrabbiare la Lega Nord, il presidente spiega: "ho usato la metafora dei partigiani contro i tedeschi, sempre rivolgendomi alla mia parte politica, per far capire ancor meglio che per avere successo è necessario impegnarsi e fare politica sul territorio, rispondendo ai bisogni dei cittadini. Non ho mai inteso o sottinteso che i leghisti vadano assimilati ai nazisti. Anzi, veramente li ho definiti 'leninisti', scherzosamente, per sottolineare le loro capacità organizzative".