cronaca

In Regione il caso dell'aziende con sede a Vado Ligure
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"Chiarezza" sulle prospettive occupazionali dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure. La richiesta arriva dai consiglieri regionali del Pd, Giovanni Lunardon e Mauro Righello: l'azienda ha comunicato ai sindacati la possibilità dell'apertura di una procedura di cassa integrazione straordinaria (sfruttando l'opportunità offerta dall'area di crisi industriale complessa del savonese), dopo che in un vertice al Ministero a novembre aveva escluso questo scenario.

"La motivazione addotta dall'azienda, ossia il pesante scarico di lavoro, rispecchia la situazione di criticità più volte denunciata dai lavoratori. È necessario e urgente definire un accordo complessivo in grado di dare stabilità ai lavoratori coinvolti in una vertenza che dura dal 2012", dicono i consiglieri. Per giugno è atteso il via ai lavori per la produzione di 14 Frecciarossa 1000, all'interno di una commessa annunciata da Trenitalia nel maggio 2019: il sito di Vado si occuperebbe della parte ingegneristica e della meccanica dei carrelli, mentre l'assemblaggio avverrebbe alla Hitachi di Pistoia. Fino ad allora l'unico carico di lavoro arriverebbe dalla Germania ad aprile: da qui le valutazioni sulla cassa integrazione fino all'arrivo di quei carichi. "Non va sottovalutata poi la prospettiva che si aprirebbe - proseguono - a seguito dell'assegnazione a Trenitalia della gara spagnola dell'alta velocità". 


Bombardier ha precisato che "l'ordine per la fornitura di ulteriori 14 treni Freccciarossa per Trenitalia, assegnato nel giugno 2019, si basa sul prolungamento del precedente contratto per la fornitura di 50 treni. In linea con il precedente contratto di fornitura, lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure sarà fortemente coinvolto nelle attività di manutenzione". Bombardier fa sapere di non aver mai affermato che nel sito di Vado, per quanto riguarda questi treni, venga svolta la parte ingegneristica e la meccanica dei carrelli.