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Il tenore a Genova per le prove della Lucia di Lammermoor
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“Il teatro e la musica in Italia contano troppo poco rispetto a quello che dovrebbero”. E’ netto il messaggio che il tenore Andrea Bocelli manda a chi dovrebbe occuparsi di promuovere il valore delle opere teatrali nel nostro paese. Bocelli, a Genova per le prove della ‘Lucia di Lammermoor’ in scena al Teatro Carlo Felice dal 29 maggio al 5 giugno spiega quanto è importante nella società italiana il ruolo ricoperto dalla musica classica e non solo.

“Il teatro e l'Opera avrebbero una funzione educativa eccezionale – prosegue il tenore -. La musica che si fa in teatro eleva lo spirito ma non solo. Anche scientificamente è dimostrato che la musica ha una funzione terapeutica. Le sinfonie di Mozart ad esempio vengono fatte ascoltare appositamente a chi manifesta determinati problemi perché sono in grado di risolvere situazioni ritenute patologiche. La musica va al di là del solo diletto” precisa Bocelli.

Non è la prima volta che Bocelli si presenta sul palco del grande teatro genovese. L’ultima volta risale al 2012 per il concerto di Natale, in quell’occasione una bronchite frenò la prestazione di uno dei più grandi cantanti d’opera contemporanei. “A Genova mi sono sempre sentito come in famiglia – prosegue Bocelli -. Sono toscano e non abito lontano da qui, questo mi permette di tornare a casa la sera e non sentire la lontananza dai familiari, cosa che invece per noi che facciamo questo mestiere avviene molto spesso. Questo è un aspetto molto importante. L'ultima volta chiesi troppo alla mia voce in una tournée in America e arrivai a Genova non al meglio, mi esibì lo stesso. Spero che questa volta vada meglio, ora sto bene tocchiamo ferro per la prima” dice con un sorriso Bocelli.

La ‘Lucia di Lammermoor’ musicata da Gaetano Donizetti è l’opera che chiude la stagione operistica del teatro Carlo Felice. Nella narrazione è raccontata la travagliata storia d’amore tra Lucia ed Edgardo interpretato proprio da Bocelli. E’ lui stesso a raccontare quanto sia attuale la vicenda ambientata tra i castelli della nobiltà scozzese del XVI secolo. “E’ una storia d’amore che nasce e si sviluppa in mezzo a mille difficoltà che risiedono tutti nei paradossi della condizione umana. Non è un dramma solo di quell’epoca, è un dramma che riguarda anche i nostri giorni”.

E’ lo stesso tenore a spiegare da cosa scaturisce il sentimento contrastato narrato nell’Opera: “A monte di ogni tragedia di questo mondo c’è sempre l’orgoglio, nel classicismo greco si parlava di Hybris. Dietro all’ego di queste persone, al denaro e al potere c’è il motivo della tragedia" appunto l’orgoglio.