Cronaca

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Sono indagati per omicidio volontario la madre del piccolo Alessandro Mathas, il bimbo di otto mesi morto all'ospedale Gaslini di Genova per le ferite riportare al capo, e il compagno della donna. Si tratta di Katerina Mathas, genovese di 26 anni, di origine greca, incensurata e disoccupata, e di Giovanni Antonio Rasero, 30enne, agente marittimo. Dietro la morte del bimbo la polizia ha il sospetto ci sia un atroce infanticidio. I due negano ogni accusa: "Ci siamo svegliati e lo abbiamo trovato così" ha dichiarato alla polizia la donna, che si era di recente trasferita nell'appartamento del compagno, che non è il padre del bimbo, in un lussuoso residence di Nervi. I due si sono presentati in mattinata all'ospedale Gaslini di Genova con il povero Alessandro: la donna ha raccontato ai medici che il piccolo era caduto e aveva battuto la testa. Subito preso in cura, Alessandro è morto poco dopo per le gravissime ferite. Il medico legale ha accertato che i colpi alla nuca erano molto violenti, tanto da provocare il decesso. Il racconto della donna è apparso subito contraddittorio, visto che le ferite non potevano essere compatibili con una caduta accidentale. L’avvocato della donna, Igor Dante, ha precisato in serata che l’accusa di omicidio, formulata dopo un lungo interrogatorio in questura, non è stata contestata formalmente alla coppia, trattenuta in nottata negli uffici della squadra mobile in attesa di un secondo, formale interrogatorio. Katerina Mathas ha negato con decisione di aver fatto del male al figlio. Ha raccontato alla polizia di aver dormito la notte scorsa in casa del compagno con il piccolo, sistemato in un lettino. Quando si è svegliata avrebbe trovato esanime del bambino e con il compagno l’ha portato in ospedale. La donna è stata colta da choc negli uffici della questura.