salute e medicina

Il virologo del San Martino: "Speriamo che questa situazione abbia insegnato qualcosa"
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 "Ora torniamo alla normalità, venendo in questi studi ho visto una città viva, in movimento. Non c'è nessuna ragione per stare a casa, non c'è motivo per non fare le cose di tutti i giorni, dalle istituzioni sono state prese delle decisioni per limitare il focolaio, ma c'è anche la necessità di tornare alla vita di tutti giorni. Credo che in una decina di giorni torneremo alla normalità ma questo del Coronavirus è un qualcosa con cui dovremo imparare a convivere". Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova fa chiarezza e smonta la psicosi creata attorno al Coronavirus e lo fa ancora una volta citando i numeri.


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Il medico che ha in cura i pazienti risultati positivi al test del Coronavirus
e che ora si trovano ricoverati nel reparto del San Martino si augura che dalla situazione che si sta vivendo la popolazione abbia imparato qualcosa: "Le regole di lavarsi le mani spesso e bene è una, ma spero che ci abbia insegnato anche l'importanza dei vaccini". Bassetti spiega ancora la portata della virus che risulta sì molto contagioso ma che presenta una bassa mortalità. Pensate che nel 2009 per la febbre suina furono 250mila le vittime in tutto il mondo. Ogni anno in Italia per l'influenza ci sono tra le 5 e 10 mila vittime. Mentre le morti per Coronavirus in tutto il mondo al momento sono circa 2500" spiega Bassetti.  


Bassetti entra anche nel discorso dei numersi tamponi effettuati dall'Italia e dalle misure adottate dal governo e qui il virologo non risparmia una critica: "Abbiamo fatto tanta confusione, sono stati fatti tamponi a chi presentava sintomi riconducibili al virus, a chi è statao vicinìo, ai contatti dei contatti, per dire noi abbiamo fatto 10mila tamponi altri paesi come la Francia che ha ad esempio 30 voli giornalieri con la Cina ne hanno fatto circa 400. Dobbiamo dire che le misure adottate hanno avuto il fine di limitare il focolaio, dobbiamo imparare a conviverci con questo virus anche nel futuro. Noi insieme all'assessore Viale lo avevamo detto che non serviva chiudere le frontiere con la Cina ma piuttosto mettere in campo delle misure di isolamento per chi arrivava da quei Paesi in modo da controllare la diffusione di eventuali focolai".  


Bassetti è stato tra i primissimi, se non il primo, a riportare la questione del Coronavirus all'interno di una logica che ridimensionasse il tutto rispetto alla psicosi che si è poi sviluppata in Italia. La voce degkli esperti e la corretta informazione sono elementi fondamentali per spiegare alla popolazione i veri rischi, le giuste contromisure per affrontare problematiche così importanti. "Vi ringrazio perchè una notizia con video che avete fatto e che poi ho ricondiviso sui miei social ha raggiunto una quantità di condivisioni impressionante - spiega Bassetti che sottolinea l'importanza di veicolare informazioni corrette -. Vi ringrazio perchè attraverso i vostri canali abbiamo detto alcune cose importanti su quello che non bisogna fare, avete dato spazio alla corretta informazione senza fare allarmismo, ora è importante che tutti aver imparato quelli che sono alcuni aspetti di igiene genrale, speriamo che l'anno prossimo quando saremo nel periodo pre influenzale il dato rilevato non parli più di una persona vaccinata ogni cinque" precisa il virologo sottolinenando l'importanza dei vaccini.