economia

Flessione della logistica portuale e del turismo, segnali dalle esportazioni
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“L'economia ligure sta ristagnando. I segnali di crescita che avevamo riscontrato hanno rallentato e si sono interrotti. E' una stabilità che riguarda tutti i settori, industria, servizi e costruzioni". Così Marina Avallone, direttrice generale della Banca d'Italia di Genova, commenta i dati dell'aggiornamento congiunturale presentato oggi nella sede regionale.

Espansione di industria e terziario arrestata, investimenti quasi fermi, diminuzione del credito alle imprese, occupazione in calo, flessione della logistica portuale e del turismo, segnali incoraggianti dalle esportazioni: questi gli elementi principali che emergono dalla fotografia di Bankitalia sui primi nove mesi del 2019.

"Per le costruzioni è un dato positivo
- commenta Avallone - perché è l'interruzione di una contrazione che durava da anni. Alcuni settori presentano dinamismo: meccanica, farmaceutica, chimica ed elettronica. Aumentano le transazioni di immobili residenziali, ma sono diminuite le presenze turistiche e i traffici commerciali. Anche il mercato del lavoro mette in luce una stagnazione dell’attività economica. E' una situazione di bonaccia, di calma piatta".

Spicca in particolare il dato delle esportazioni: rispetto al 2018 si registra una contrazione dell'8% "ma in realtà, se si escludono i settori più volatili, quello della cantieristica navale e i raffinati petroliferi che hanno un ciclo produttivo più lungo dell'anno, il numero non sarebbe negativo", prosegue Avallone. Anche il segno meno del turismo va letto con cautela “perchè deriva da un calo a maggio, mentre negli altri mesi rileviamo una crescita o in complesso presenze stabili".


L'occupazione è calata dello 0,4% mentre è cresciuta dello 0,5% a livello nazionale e dello 0,8% nel Nord Ovest. Gli altri indicatori "sono allineati a quelli italiani, a parte l'export che in generale va meglio", osserva la direttrice genovese. Da segnalare anche l'aumento del 2,7% per quanto riguarda i finanziamenti di banche e società finanziarie alle famiglie consumatrici, una dinamica di poco inferiore a quella registrata a fine 2018. Il credito al consumo, aumentato del 5,4%, è rimasto la componente più dinamica dei prestiti complessivi alle famiglie, grazie all'andamento positivo della domanda.