economia

Dopo il via libera dell'operazione da 900 milioni da parte dell'assemblea dei soci
1 minuto e 58 secondi di lettura
Il via libera dell'assemblea con oltre il 91% di sì al piano di salvataggio da 900 milioni di euro (700 di ricapitalizzazione e 200 di bond) apre la strada al rilancio di Banca Carige. Fondamentale per la riuscita dell'operazione è stata l'assenza in assemblea e al momento del voto della Malacalza Investimenti, socio principale di Carige che avrebbe potuto mettere un bastone tra le ruote al piano. Così non è stato con Vittorio Malacalza presente in aula solo a titolo personale.

Ora parte la corsa al dopo. C'è infatti da mettere in pratica il piano di salvataggio che la Bce ha già approvato. L'obiettivo per tutti è chiudere la partita entro la fine dell'anno, due-tre mesi massimo. In questo periodo i tre commissari straordinaria, Pietro Modiano, Raffaele Lener e Fabio Innocenzi rimarranno in carica fino all’esecuzione dell’aumento. Per loro è atteso un rinnovo a breve della funzione. Poi potrà partire il piano. L'unico ostacolo, al momento solo ipotetico, è rapprentato propriro dalla Malacalza Investimenti. Il piano prevede infatti un importante ridimensionamento della quota in possesso alla famiglia Malacalza che ora potrebbe agire per diverse vie al fine di tutelare i propri investimenti in Carige. I prossimi giorni saranno in grado di sciogliere il nodo. Intanto la partita va avanti.

L'OPERAZIONE -
Il Fondo Interbancario, insieme alla banca Trentina Cassa Centrale Banca svolgeranno ora un ruolo centrale nel rilancio di Carige, con la Cassa Centrale che andrà ad acquisire il 9% delle azioni fino a diventare socio di maggioranza entro il 2022.La misura prevede 313,2 milioni di conversione. La quota di Cassa centrale é 63 milioni, 85 milioni offerti in opzione ai soci attuali e tutto quello che manca a complemento di 700 milioni, compreso inoptato, lo garantisce fondo obbligatorio per un impegno massimo di 324 milioni e un minimo di 239. In più c'è il bond da 200 milioni che è tutto collocato. 100 li sottoscrive la Cassa, 50 Amissima, 13 Mcc, 20 milioni Credito sportivo.

IL MINISTRO GUALTIERI -
Soddisafazione per la riuscita dell'operazione arriva dal neo ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: "La soluzione di mercato che è stata messa a punto e perfezionata non ha costi per i contribuenti e mostra la capacità di coesione e reazione del sistema bancario italiano e del Fondo interbancario di tutela dei depositi, rispetto a situazioni di difficoltà. Il sistema bancario e il Paese ne escono rafforzati".