cronaca

Lorenzo è partito alle 17 da Borghetto Santo Spirito ed è arrivato a Genova all'una di notte
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C'è chi ci ha messo più di 8 ore per tornare a casa la scorsa domenica: è il caso di Lorenzo Mario Bozzo, uno studente universitario genovese di geologia, che con degli amici ha avuto la 'malaugurata' idea di fare una gita fuori porta a Borghetto Santo Spirito. Dopo mesi e mesi di Dad, il primo weekend di zona gialla è sembrata una bella occasione per rivedere qualche coetaneo. 

"Al rientro, siamo partiti attorno alle 17, ci siamo trovati in questa situazione allucinante. Siamo usciti a Finale Ligure, pur sapendo che anche nella viabilità ordinaria sarebbe stato un delirio, ma ci abbiamo provato. Abbiamo proseguito verso Genova a passo d'uomo e verso l'una siamo arrivati, ben oltre l'orario del coprifuoco - cosa che comunque ci faceva preoccupare". Ed è vero che la polizia ha tenuto conto della situazione drammatica, ma il timore di prendere una multa c'era comunque. 


"Quello che ho notato è che dopo Vesima la situazione si è magicamente sbloccata: il cantiere che c'è tra Vesima e Voltri in momenti come questo deve essere gestito diversamente", commenta Lorenzo. Il semaforo e il senso unico alternato creano non pochi disagi già normalmente, ma forse con la paralisi autostradale "si poteva chiedere alla polizia locale di intervenire per far defluire più velocemente il traffico. E verso l'estate come faremo a gestire un afflusso ancora più importante di turisti?".

Il rischio che i turisti scelgano altre mete è davvero concreto, tra prenotazioni disdette, ritardi ed esasperazione. E con meno turismo, le ripercussioni economiche per la nostra regione possono colpire ancora più del Covid, rischiando che i giovani come Lorenzo scelgano trasferirsi altrove per trovare un lavoro. "Dopo mesi di lockdown che per noi giovani sono stati molto duri, è inaccettabile dire a fine giornata 'non farò mai più una gita' per evitare di trovarsi di nuovo in coda ferma. Si sono dette troppe parole, ora passiamo ai fatti".