cronaca

Già denunciate per le scritte murali inneggianti alle Br
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Perquisizioni a carico di due militanti anarchiche genovesi da parte dei carabinieri del Ros e del comando provinciale. Le due donne sono ritenute responsabili dell'incendio appiccato il 30 luglio che aveva danneggiato un'auto dell'Eni in via Brigate Partigiane a Genova. L'azione era stata rivendicata via web con un comunicato, affermano gli inquirenti, nel quale si evinceva la matrice anarchica in continuità con la 'campagna' contro la multinazionale.

Le indagini, coordinate dalla Dda della Procura genovese, hanno consentito di documentare le fasi precedenti e successive all'azione e di raccogliere elementi per identificare le donne, filmate nell'atto di dare fuoco alla vettura. Le due indagate, appartenenti al circuito anarchico federativista genovese, nel gennaio scorso erano state denunciate dalla Digos di Genova per le scritte murali inneggianti alle Br e di ingiuria nei confronti del sindacalista Guido Rossa di cui ricorreva il 40 anniversario dell'uccisione da parte di un gruppo brigatista.

I carabinieri hanno trovato documenti e materiale cartaceo sull'Eni
in casa di una delle due anarchiche denunciate per il rogo del 30 luglio. Le due donne, 31 e 29 anni, sono accusate di incendio doloso aggravato dalla finalità di terrorismo. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti. Gli investigatori sono arrivati a identificare le due anarchiche attraverso l'analisi delle telecamere di sorveglianza della città.

Le anarchiche, nei pressi della macchina, si sono camuffate coprendosi dalla testa ai piedi con tanto di guanti per non lasciare impronte. Alcuni frame le hanno però riprese prima della 'vestizione' permettendo così alla procura di inchiodarle. Oltre al materiale cartaceo, i militari hanno sequestrato anche i computer per risalire ad altri eventuali complici.