cronaca

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Le aziende che costituiscono Assagenti, l'associazione genovese delle agenzie marittime, "stanno facendo un grande sforzo di riorganizzazione logistica in questi giorni per trovare un nuovo modus operandi", dopo il crollo di Ponte Moranti, ma "ci aspettiamo che ognuno faccia la sua parte, compresi gli organi di governo, dai quali aspettiamo concretezza da almeno due settimane e da cui, invece, stiamo ricevendo solo silenzi sui provvedimenti urgenti, intollerabili a fronte di quello che stiamo subendo".

Lo ha detto Alberto Banchero, presidente di Assagenti. Una delle principali problematiche evidenziate a seguito del crollo di ponte Moranti, secondo Assagenti "riguarda gli spostamenti sull'asse Est-Ovest dei camion che devono scaricare e caricare container vuoti nei depositi interni e nei terminal portuali. Almeno 1.200 vetture al giorno, secondo i dati riportati dalle associazioni dell'autotrasporto". Per questo, le prime misure concordate, "sulle quali le agenzie rappresentanti le compagnie di navigazione si sono impegnate, riguardano la ripartizione del parco vuoti sui due principali bacini, in modo da permettere lo scarico e il ricarico sullo stesso asse verticale (A26 per Voltri-Pra' e A7 per Sampierdarena), il bilanciamento import-export su Genova" e la richiesta di "estendere gli orari dei terminal e dei depositi dalle 4 alle 22".

"Dobbiamo quindi lavorare come se avessimo due porti separati - ha spiegato Banchero -. Il rischio più grande che potrebbe verificarsi con la paralisi riguarda la carenza di mezzi per trasportare la merce, che al momento devono sopperire anche all'interruzione dei traffici ferroviari diretti al bacino di Sampierdarena, stimati in circa 2.300 contenitori a settimana"