cronaca

Prosegue lo stato di agitazione nello stabilimento di Cornigliano
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Fumata nera in Prefettura a Genova tra i vertici di ArcelorMittal e Fiom, Fim e Uilm sulla vertenza dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. L'azienda ha rifiutato la proposta di mediazione dei sindacati, sostenuta anche dalle istituzioni locali: la richiesta era di fermare la procedura di nuova cassa integrazione fino a giovedi' in attesa fra l'altro della pubblicazione del decreto rilancio.

La rabbia dei lavoratori in attesa davanti alla Prefettura non si è fatta attendere: in molti hanno chiesto di occupare immediatamente lo stabilimento. I sindacati pensano di aprire una conflittualità all'interno dello stabilimento, perché sanno che la battaglia potrebbe essere lunga. Intanto sempre domani sarà presentato un esposto in procura sull'illegittimita' della cassa per covid.

"Ci vuole cuore caldo e mente fredda.
Domani mattina (19 maggio) assemblea e decideremo come far pagare il padrone. Chiamavo Riva (il vecchio proprietario di Ilva, ndr) un bandito, ma questi sono mille volte peggio". Ci vuole Franco Grondona, sindacalista pensionato e storico firmatario dell'accordo di programma del 2005 per l'allora Ilva di Cornigliano, per placare gli animi dei lavoratori ArcerlorMittal di Genova in sciopero contro la decisione dell'azienda di proseguire e ampliare il ricorso alla cassa integrazione covid.

Grondona ha partecipato all'incontro in Prefettura assieme al sindaco Marco Bucci, al governatore Giovanni Toti, al prefetto Carmen Perrotta e ai segretari dei sindacati di categoria, Bruno Manganaro (Fiom), Alessandro Vella (Fim), Antonio Apa (Uilm). In collegamento telefonico i rappresentati dell'azienda, tra cui il direttore risorse umane per l'Italia, Arturo Ferrucci.

"Gli ordini ci sono e il lavoro c'è. Ci mettono in cassa per una scelta politica. Lo hanno capito anche le istituzioni non possono ampliare la cassa covid oggi, è illegittimo e non c'è copertura giuridica. Gli abbiamo proposto di aspettare qualche giorno o di fare ricorso alla cassa ordinaria, ma non hanno cambiato idea". Così i lavoratori invocano l'occupazione e il blocco della produzione. Ma come procedere verra' deciso domani: sul tavolo la possibilità di uno sciopero a singhiozzo, strategico, per bloccare la produzione della banda stagnata. Intanto, i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm chiedono un incontro urgente ai ministri Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo.

Solidarietà del mondo politico ligure ai lavoratori ArcelorMittal in sciopero a Genova contro l'allargamento delle ore di cassa integrazione nello stabilimento siderurgico di Cornigliano. "E' incomprensibile l'aumento della cassa integrazione quando aumenta il lavoro. Mittal rispetti i lavoratori e il Governo riprenda il dialogo sul futuro della siderurgia italiana", invita il Pd Liguria. "Sono dalla parte degli operai che protestano. Arcelor Mittal ha delle commesse su cui potrebbe far lavorare gli operai dello stabilimento a freddo di Genova", sottolinea la capogruppo in Consiglio regionale del neonato movimento 'il Buonsenso' Alice Salvatore.

"Sul futuro dell'ex Ilva è il momento di un impegno perentorio di ArcelorMittal.
La nuova richiesta di cassa integrazione da parte dei vertici aziendali è un segnale preoccupante, anche perché per l'ennesima volta l'azienda si rimangia la parola data", commenta il deputato di e'Viva Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu, che annuncia un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico.

GENOVA E LE AREE - "Premesso che noi vogliamo l'acciaio e che la fabbrica di Cornigliano è importante, sa lavorare bene e fa profitto e quindi vogliamo mantenerla, non possiamo permetterci che oltre 1 milione di metri quadrati diano lavoro a neanche mille persone: non e' accettabile", ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci. "Parteciperemo a tutti i tavoli ma se non si dà lavoro a tutti ci riprendiamo le aree e costruiamo attivita' per la citta' che sono in grado di darci tantissimi posti di lavoro. Spero che nei prossimi giorni si possa parlare con il top management e trovare una soluzione".