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Chi sono i maestri elementari? Come vivono? Sono soddisfatti della loro situazione? Oppure sono frustrati? E i bambini come studiano? Che classi hanno? In che scuole? Che cosa è che non funziona nella scuola italiana? Queste sono alcune delle domande che Italia futura, la fondazione creata da Luca Cordero di Montezemolo ha lanciato sabato a Napoli in un grande convegno sulla scuola italiana. E sul sito di Italia futura è da alcune settimane aperto un forum rivolto proprio ai maestri elementari, ma anche a tutti gli insegnanti. In questo forum vengono raccolte le testimonianze dei maestri e le loro storie.

Anche Primocanale ha deciso di aprire un dialogo con la scuola, in stretta collaborazione con Italia futura, e cominciamo proprio dai maestri, perché questa prima scuola è quella che deve dare l’ossatura della formazione. Ha, quindi, una importanza strategica e i maestri sono i pilastri di questo cammino verso la scuola secondaria e l’università. Nel convegno di Napoli sono emerse molte problematiche. Le riassumiamo per illustrare con chiarezza ai nostri interlocutori quale è la questione e chiedere a tutti coloro che vivono il mondo della scuola in Liguria una testimonianze e una storia in assoluta libertà.

Ebbene, l’iniziativa di Italia futura parte da una ricerca realizzata dal professor Adolfo Scotto di Luzio. Parte dalla constatazione della situazione di fallimento della scuola italiana. “Da dieci anni – ha detto di Luzio – abbiamo una scuola esausta e dei maestri mortificati: da dieci anni aspettano norme serie sulla loro formazione e sul sistema di reclutamento”. I maestri, gli insegnanti, spiega di Luzio sono “persone invisibili”, sono numeri, sono una massa anonima. “L’egualitarismo imperversa, gli insegnanti sono tutti uguali. Si sono perse le parole per la valorizzazione del ruolo educativo dei maestri”. I maestri guadagnano poco. Tutti gli insegnanti italiani guadagnano poco e questo compromette anche la loro delicata posizione sociale. “Per progredire sulla scala delle retribuzioni – ha spiegato di Luzio – bisogna invecchiare. Bisogna aspettare che il tempo passi. Eppure la spesa italiana per la scuola è uguale a quella di altri paesi europei. Solo che in Italia il 97 per cento di questa spesa se ne va in stipendi e per il resto, qualità, formazione, edilizia, resta solo il 3 per cento”.

Ci sono sprechi da eliminare e bisogna trovare un nuovo sistema di valutazione degli insegnanti perché solo la valutazione e, quindi, il merito dovranno premiare anche economicamente i docenti. “Oggi gli aumenti di stipendio sono generalizzati e questa è pura demagogia. Nella scuola elementare si gioca la posta più importante, perché è qui che si fa la formazione degli italiani di domani.” Ma tutto questo fardello sembra essere solo sulle spalle dei maestri. Nelle testimonianze raccolte da Italia futura molti ripetono sconsolati: “Mi si chiede di fare di tutto”. Perché sono costretti a fare di tutto, senza una direttiva seria, quella che un tempo veniva data attraverso i programmi scolastici nazionali. Dopo di Luzio è intervenuta Paola Mastrocola, insegnante di liceo e scrittrice di successo. “Al liceo mi trovo di fronte a un nuovo analfabetismo – ha spiegato – a una nuova ignoranza. I ragazzi non sanno l’ortografia, non capiscono il lessico, hanno una tremenda povertà lessicale.

I temi sono un’accozzaglia di pensierini senza logica. E’ saltata la conoscenza della nostra lingua base, ma quello che è più grave è che manca la capacità di studiare”. Un’ amara constatazione che ha ripreso Ernesto Galli della Loggia, editorialista del Corriere della Sera. “Nell’università – ha spiegato – c’è il compimento della catastrofe. E molto dipende da una scuola elementare e media dove si fa di tutto all’insegna di una eccessivo montessorismo. Il valore della scuola era addestrare a soffrire, preparare alle frustrazioni e ai metodi per riprendersi. Lo studio è noioso e faticoso e non si fa con i giochetti. E la scuola di oggi, così mal ridotta ci indica i mali del modo in cui abbiamo organizzato lo stato, consegnando il potere alle burocrazie ministeriali e ai sindacati”.

La denuncia di Galli della Loggia, scritta anche alcuni giorni fa sulla prima pagina del Corriere è implacabile. “La gestione del personale scolastico – ha concluso Galli della Loggia – è stata affidata per cecità o volontà dei politici ai sindacati che sono di fatto i padroni delle carriere dei dipendenti pubblici.” Lo strapotere delle burocrazie ministeriali è incontrollabile. “E i ministri sono degli ostaggi”. Esistono delle prospettive? Certamente sì, perché per fortuna la maggioranza degli insegnanti è fortemente impegnata, si sacrifica per fare, non guarda l’orologio. E’ su questi che bisogna contare. E per questo, in una prospettiva di rilancio della scuola anche noi, dunque, apriamo il nostro Forum e lo intitoliamo “Maestri”. Maestri, cioè insegnanti, dalle elementari ai licei. Attendiamo storie e testimonianze scritte e cercheremo storie e testimonianze in video.

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