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Cantone (Anac): "Percentuali evidenziano una criticità"
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“I dati nazionali sulle procedure negoziate dimostrano l’utilizzo eccessivo di tale procedura”. Lo rende noto in un comunicato, a firma del presidente Raffaele Cantone, l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha svolto un’attività di monitoraggio nei comuni capoluogo di regione e ha comunicato alle amministrazioni interessate le criticità emerse.

Per quanto riguarda Genova, il Comune ha usato la procedura negoziata nel 79,37% dei casi. Si tratta di una percentuale ben al di sopra della media nazionale, che si attesta al 60%. Per quanto riguarda l’importo degli appalti, Genova si attesta al 27,52% dell'importo complessivo. In questo caso, il capoluogo si pone leggermente al di sotto della media nazionale (34,66%). Percentuali che – sottolinea Cantone – “evidenziano una criticità, a livello nazionale, nell’applicazione del Codice dei contratti pubblici secondo il quale va adottata come regola la procedura aperta e come eccezione, da motivare, la procedura negoziata”.

I dati, estratti dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, si riferiscono alle procedure, di importo superiore ad € 40.000, effettuate nei venti comuni capoluogo di regione nel quadriennio 2011-2014. Per ciascun comune e per ciascuna tipologia di contratto (lavori, servizi e forniture) è stata calcolata la percentuale di contratti pubblici affidati con procedura negoziata, in termini di numero e di importo, rispetto alla totalità dei contratti pubblici attivati nello stesso periodo.

Per circa la metà dei comuni oggetto di indagine la percentuale del numero complessivo di appalti affidati nel periodo di riferimento con procedura negoziata è superiore all’80% degli appalti complessivi, quindi anche alla media nazionale pari al 60%. Relativamente agli importi, in molti comuni si registra una percentuale inferiore alla media nazionale, ma comunque merita di essere rimarcato poiché il dato posto come riferimento, ossia il 34,66% pari alla media nazionale degli importi dei contratti affidati tramite procedura negoziata, risulta elevato rispetto al carattere di eccezionalità attribuito a quel tipo di procedura dalla normativa vigente.

Il monitoraggio evidenzia la presenza di una molteplicità di contratti di importo modesto, la cui incidenza sulla spesa totale delle amministrazioni risulta percentualmente meno elevata. Il presidente Anac rileva infatti che “se dai dati si escludono gli affidamenti di importo inferiore ad € 200.000, l’incidenza di contratti per i quali è stata utilizzata la procedura in argomento per la scelta del contraente si riduce notevolmente”.

Per quanto riguarda il confronto con gli esiti del monitoraggio effettuato per il quadriennio 2007-2010, il presidente Cantone fornisce una lettura chiara del processo in corso. “Si evince, in maniera inequivocabile, che il ricorso alla procedura negoziata in tutti i comuni presi in considerazione è in aumento, sia per i lavori, sia per i servizi, sia per le forniture”, si legge nel comunicato.

“I dati sono stati comunicati ai sindaci dei comuni per i provvedimenti che riterranno di adottare”, è la conclusione del comunicato del presidente Cantone. Presto la “letterina” arriverà anche al sindaco Doria, che dovrà trovare il modo di ridurre l’utilizzo eccessivo delle procedure negoziate fatto in questi anni.