cronaca

1 minuto e 15 secondi di lettura
"Bisogna trovare soluzioni di carattere amministrativo e restituire il diritto ai lavoratori".

Parola di Antonio Perziano della Cgil, oggi presente in Prefettura al tavolo di confronto tra sindacati, parlamentari liguri, istituzioni, Inps e Inail per fare luce sulla vicenda amianto. Dal 1994 fino al 2010 i morti provocati dalla malattia sono stati 135, in Ansaldo, 107, in Ilva, e 10 in Stoppani. L’Inail ha revocato ai lavoratori centinaia di certificazioni di esposizione all’amianto perché condizionata da un’indagine della Procura che dura da 8 anni  e che non si concluderà nel 2014. "Probabilmente nel 2015", fa sapere.

In Liguria, si segnalano 1845 casi di malati per amianto. Tre i filoni sui quali si sono attivati i pubblici ministeri. In primo piano c’è quello degli ex lavoratori Ansaldo, quindi di coloro che hanno lavorato in porto, ex camalli della Compagnia Unica. E poi una parte dell’indagine è dedicata alle tragedie che hanno colpito gli ex lavoratori di Fincantieri.

La Cgil oggi ha proposto di fare un documento congiunto al Ministero del Lavoro. "Perché i nostri dati - ha detto Perziano della Cgil - dimostrano che nelle fabbriche, dove si è concentrata l'indagine della procura, l'amianto c'era e ci sono stati molti morti".


Presenti al tavolo anche alcuni parlamentari liguri, la Regione e il Comune. "Massima collaborazione affinché si riapra un tavolo con il Governo e si trovi una soluzione amministrativa", il commento del senatore Maurizio Rossi unitamente agli altri parlamentari.