cronaca

Bellini: "In vent'anni nessun piano per Borgo Incrociati"
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 "Nel 2014 c'era lo stesso grado di rischio idraulico elevato del 2011. Non è stato fatto nulla per migliorare le condizioni di enorme vulnerabilità e fragilità".

Lo ha detto il professore Alfonso Bellini, nominato consulente della procura di Genova, nel corso del processo a carico dell'ex dirigente regionale Gabriella Minervini, per l'alluvione del 2014 in cui perse la vita l'ex infermiere Antonio Campanella. Per quei fatti era stata assolta l'allora assessore regionale, e attuale capogruppo del Pd, Raffaella Paita: per lei è stato fissato l'appello al prossimo 4 ottobre.

"Soltanto nel 2015 - ha continuato il geologo - è stato fatto un piano di protezione civile generale adeguato. Ma manca ancora, da 20 anni, un piano di dettaglio di protezione civile per la zona di Borgo Incrociati, dove il Bisagno esonda sempre. Da quando il fiume è stato coperto, e cioè degli anni 20 e 30, il Bisagno è esondato nove volte quindi una volta ogni 10 anni, ma per quella zona non è ancora stato fatto nulla".

Secondo l'accusa, Paita e Minervini avevano ignorato i bollettini meteo dell'Arpal, che già dal giorno prima dell'alluvione parlavano di situazione critica, e di avere sottovalutato le numerose segnalazioni dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine delle esondazioni di alcuni rii nel corso della giornata del 9 ottobre.

Per il pm, inoltre, Paita e Minervini erano consapevoli di una complessiva situazione di criticità e di compromissione del territorio. Ma, nonostante tutti questi segnali, per il magistrato non diramarono l'allerta meteo così, di fatto, ritardarono la macchina dei soccorsi e della gestione dell'emergenza.