cronaca

Nel 2016 inflitte oltre 150 sanzioni nel parco marino
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Dal 1990 a oggi le balenottere presenti nel Santuario Pelagos, l'area marina protetta tra Italia, Francia e Principato di Monaco, sono passate da 900 a 330 esemplari con un calo del 63%. L'allarme è stato lanciato dalla direttrice del Progetto Pelagos dell'Istituto Tethys Sabina Airoldi stamani in Capitaneria di Porto di Genova durante l'incontro con i Comuni costieri liguri organizzato per il 15^ anniversario della Carta di partenariato del Santuario Pelagos.

 
"Il rilevamento medio del numero di balenottere, finanziato dal Ministero dell'Ambiente, è stato effettuato via mare e con studi aerei - ha detto Airoldi -. Le cause principali del forte calo sono l'impatto antropico e la ricerca di alimenti da parte delle balenottere".

"Non tutti gli esemplari nel periodo invernale rimangono nel Santuario Pelagos - ha detto ancora -, buona parte va nella zona di Lampedusa a nutrirsi e torna nel Mar Ligure durante l'estate affrontando un viaggio di oltre mille km in meno di 5 giorni senza fermarsi. Una delle nostre scoperte più importanti dimostra che la nostra popolazione di balenottere è 'mediterranea' - ha detto -. Inizialmente pensavamo che gli esemplari dell'Atlantico attraversando lo stretto di Gibilterra venissero qui a mettere su grasso grazie all'alta quantità di fitoplancton ma non è così".

Un altro mammifero marino a rischio nel Santuario Pelagos è il grampo "la cui popolazione si è dimezzata nell'ultimo periodo. Da tre anni nessuno lo vede nella parte italiana dell'area protetta, un dato preoccupante". Aumentano invece gli esemplari di stenella, zifio e capodoglio. Sono 100 i capodogli presenti nel Santuario Pelagos, 11 di loro avvistati vicino allo stretto di Gibilterra.

Sono 57 le notizie di reato contestate e 156 le sanzioni amministrative inflitte
dalla Guardia Costiera della Liguria nel 2016 nell'ambito della campagna nazionale per la tutela dell'ambiente marino nel Santuario Pelagos. Lo spiega il capitano di corvetta del Reparto Ambiente della Guardia Costiera regionale Santo Altavilla stamani alla Capitaneria di Porto di Genova durante l'incontro con i Comuni costieri della Liguria organizzato in occasione del 15/mo anniversario dall'entrata in vigore della Carta di partenariato del Santuario Pelagos.


Nove notizie di reato sono emerse dalla vigilanza delle aree marine protette, dove 7 persone sono state denunciate e sono state comminate 119 sanzioni amministrative. Quattordici notizie di reato sono nate dall'accertamento dell'inquinamento da nave e piattaforme off-shore, con 18 persone denunciate. Il contrasto dell'abusivismo demaniale ha prodotto 21 notizie di reato, 34 persone denunciate, 3 sequestri e 2 sanzioni amministrative. Le violazioni in materia di rifiuti 8 notizie di reato, 7 persone denunciate, 4 sequestri e 10 sanzioni amministrative. La tutela dell'ecosistema marino 2 notizie di reato, 4 persone denunciate, un sequestro e 8 sanzioni amministrative. Le violazioni in materia di scarichi nelle acque 3 notizie di reato, 2 persone denunciate e 17 sanzioni amministrative.

"Dobbiamo e vogliamo lasciare ai nostri figli lo stesso mare che ci hanno consegnato i nostri genitori, - sottolinea il comandante regionale della Guardia Costiera, l'ammiraglio Giovanni Pettorino -. Il Mediterraneo è un bacino semichiuso con una forte pressione antropica le cui acque si ricambiano in 80 anni, perciò ogni violazione va sanzionata".

"Tutelare il mare è come difendere il proprio posto di lavoro, la propria famiglia o la propria casa - evidenzia l'assessore regionale all'Ambiente Giacomo Giampedrone, - la lotta all'inquinamento è un elemento imprescindibile per far rimanere la Regione Liguria leader nel settore turistico e di difesa dell'ambiente".

"Le buone pratiche vanno seguite e la cultura della difesa del mare va diffusa, - invita il sindaco Marco Doria - spero che anche gli ultimi Comuni liguri mancanti aderiscano alla Carta di partenariato per il Santuario Pelagos".