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Al Signorini di Pegli il primo giorno dello Juric III è scivolato nel silenzio. Pochi tifosi, tanti mugugni e qualcuno che alza un minimo la voce per dire: “Stavolta andiamo in B”.

Una signora con la maglia rossoblu’ va oltre: “Basta, con questa venda ci lasci vivere”. Ma chi? “Il presidente chiaro”. Pessimismo e fastidio visto che il presidente Enrico Preziosi artefice del ribaltone anche qui finisce nel frullatore delle proteste.

In generale c’è uno smarrimento totale e anche la presentazione del nuovo allenatore fila via senza sussulti, senza dichiarazioni roboanti. Juric ammette che il calendario è difficile, parla di sfida e che non cerca rivincite. Ai tifosi che vuole dire? “Niente” risponde lui: “Solo la promessa di lavorare tanto e li capisco se sono scettici perché prima ho combinato poco”.

E’ un Genoa, inteso nel suo totale, oggi molto frastornato e di nuovo sulle barricate nei confronti di Preziosi. Il direttore generale tiene a precisare: “Abbiamo 12 punti, non sono pochi e questo significa che i giocatori sono validi”.

Vero, ma resta sempre che il Grifone ha conquistato comunque una posizione piu’ che accettabile. Per questo in tanti non hanno compreso l’azzardo del presidente che si prende una responsabilità non da poco.