salute e medicina

Lettera aperta dei lavoratori alla Regione
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I lavoratori dell'istituto Gaslini di Genova tornano a denunciare le "gravi carenze di organico", il precariato "snervante" e le difficili condizioni di lavoro. Lo fanno con una lettera aperta, diffusa dall'Unione Sindacale di Base, in cui mettono sotto accusa la Regione. Al loro fianco il Movimento 5 Stelle ligure, che tuona contro la disparità di trattamento rispetto a un altro ospedale pediatrico, il Bambin Gesù di Roma.

Secondo i lavoratori, manca personale in diversi reparti: infermieri, operatori sanitari, ostetriche. "Non funzionano gli impianti di climatizzazione nei reparti di Osservazione, Ostetricia e Chirurgia e, come se non bastasse, non vengono rispettare molte norme di sicurezza", denuncia. Situazione che diventa ancora più drammatica considerando "gli oltre 130 ricercatori precari in snervante attesa di una collocazione a tempo indeterminato". 

Per Marco De Ferrari, consigliere regionale dei Cinquestelle emerge una "grave disparità di trattamento economico statale tra le due maggiori strutture italiane con riconosciute caratteristiche di specificità e innovatività nell'assistenza pediatrica: il Gaslini di Genova e il Bambin Gesù di Roma".

Una vicenda che si trascina dal 2009, quando il governo Berlusconi iniziò l'iter che portò nelle casse della struttura romana circa 600 milioni di euro, lasciando le briciole all'istituto genovese. Tra i documenti dello scandalo Vatileaks era emersa una telefonata in cui Giuseppe Profiti, ex manager del Gaslini e poi numero uno del Bambino Gesù, ironizzava col cardinale Tarcisio Bertone: "Bambin Gesù batte Gaslini 80 a 2". In un'intervista esclusiva rilasciata a Primocanale, Profiti giustificò lo squilibrio dicendo che il Gaslini non aveva un piano industriale. 

Il dott. Profiti ha inviato una lettera indirizzata al direttore in cui precisa quanto segue:

"Gentile direttore [...] per amore della verità dei fatti mi trovo a dover correggere quanto riportato dall'autore del servizio confidando che, almeno a Lei, la coincidenza tra fatto e narrazione sia argomento ancora di un certo interesse.
Con questa speranza, quindi, Le comunico che:
- io non ho ironizzato "col cardinale Tarcisio Bertone: "Bambin Gesù batte Gaslini 80 a 2", ma mi sono limitato a riferirgli il titolo di un articolo apparso su Repubblica - Il Lavoro del 23/12/2013 a firma di Massimo Minnella;
- nell'intervista rilasciata a Primocanale il 13/11/013 non ho mai giustificato lo squilibrio "dicendo che il Gaslini non aveva un piano industriale", essendomi limitato a parlare solo e soltanto di quanto fatto al Bambino Gesù e senza mai menzionare il Gaslini.
Di entrambe le mie puntualizzazioni può chiedere ai Suoi collaboratori un'agevole verifica sia nella rassegna stampa dell'epoca quanto nella versione video dell'intervista presso i vostri archivi.
Per completezza di informazione, ed allo scopo di evitare in futuro analoghi disguidi, sono anche a rappresentarLe che nell'inchiesta dalla quale sono state tratte le intercettazioni citate nel servizio la ,mia posizione è stata archiviata su richiesta della Procura di Roma in data 4/10/2015.
Conclusione ampiamente positiva nonché analoga alle altre cinque inchieste penali ed alle due inchieste della magistratura contabile alle quali sono stati sottoposto e che mi permette di poter dire oggi, a differenza di molti, che la mia storia umana e professionale risulta dalla verifica dei fatti assolutamente al di sopra di ogni sospetto."