salute e medicina

Obiettivo far partecipare alcune persone con sclerosi multipla alla Mezza di Genova
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Sport complessi e impegnativi hanno un effetto positivo sulla gestione di una malattia come la sclerosi multipla. Anzi. Chi li pratica può migliorare del 10% la propria capacità di resistenza durante il cammino e nell’abilità a compiere gesti di motilità fine delle mani, senza riscontrare un aumento della fatica.
Ciò è quanto è emerso da un’iniziativa – il suo nome era Wind of Change - attuato da AISM e dalla sua Fondazione sull’attività sportiva nella SM, lo scorso maggio 2018.

Running free” rappresenta un passo avanti in questo percorso. Sarà lanciato da AISM proprio durante la Mezza maratona di Genova con lo scopo di dare seguito al filone aperto con “Wind of Change” nato per promuovere la pratica sportiva nella SM e introdurre le persone con SM alla pratica di sport acquatici quali la navigazione a vela, il catamarano, il windsurf e il SUP, e ora esteso alla corsa e alla maratona.

“Running free” ha l’obiettivo di far partecipare alcune persone con SM alla Mezza di Genova 2019, e prepararne un gruppo più ampio per la manifestazione del 2020, tramite valutazione dei parametri fisiologici, programmi di allenamento personalizzati e monitoraggio della prestazione ottenuta.

Al progetto “Running free” 2019 parteciperanno tre persone con SM insieme ai ricercatori del Centro riabilitativo AISM e dell’Università di Genova, con il supporto di docenti e studenti dei Corsi di Studio in Scienze Motorie; i tre corridori con SM saranno impegnati su diversi percorsi (3.5 km, 13 km e 21 km). La preparazione individuale all’evento (metodologia, tempi e frequenza di allenamento) verrà messa in relazione con la distanza percorsa e il tempo impiegato durante la gara. Inoltre, all’inizio e al termine della performance saranno valutati aspetti relativi alla percezione corporea, alla gestione della fatica e all’effetto che questa esperienza può avere sulla motivazione nello svolgere attività fisica nella vita di tutti i giorni.

La sclerosi multipla (SM) è una malattia neurodegenerativa che solitamente esordisce tra i 20 e i 40 anni, ossia nel pieno della partecipazione di una persona alla vita sociale. Continuare, riprendere o iniziare un’attività fisica o sportiva adatta alle proprie esigenze e da svolgere al di fuori di un contesto puramente clinico, non solo permette di mantenere le relazioni interpersonali, incidendo positivamente sulla sfera psicosociale delle persone con SM, ma si è rivelata una vera e propria terapia da affiancare ai farmaci tradizionali per contrastare la progressione della patologia. Ecco perché AISM e la sua Fondazione hanno intrapreso un percorso che mira a promuovere la pratica sportiva nella SM, dichiara Ludovico Pedullà, ricercatore FISM presso il Centro Riabilitazione AISM Liguria. il messaggio che ci piacerebbe passare è che non occorre necessariamente fare 21 km o la maratona, ma che ognuno, prefissandosi un obiettivo concreto e raggiungibile insieme a personale qualificato, può trarre dall’attività fisica e sportiva vantaggi impensabili a livello motorio, psicologico e sociale”.