economia

Strutture familiari in zone isolate dell'entroterra
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Coldiretti e Terranostra Liguria chiedono di far partire il prima possibile la fase 2 di riapertura per i circa 600 agriturismi liguri. "Spesso situati in zone isolate dell'entroterra in strutture familiari che possono ospitare un numero ridotto di viaggiatori, hanno ampi spazi all'aperto, quindi è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus", spiega una nota di Coldiretti Liguria. Le stime a livello nazionale parlano di una perdita per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato (stime Ismea), a causa principalmente del crollo della domanda internazionale a cui si aggiunge la caduta di quella interna a seguito del lockdown.

"Nel rispetto delle misure di precauzione dobbiamo avere la possibilita' di ripartire: ci sono tutte le condizioni", dice Marcello Grenna, presidente di Terranostra Liguria. Per Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale "con l'arrivo della bella stagione, in una regione come la nostra, sostenere il turismo in campagna significa, inoltre, evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e, anche per questo, le strutture agrituristiche devono poter ripartire subito, aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialita' della tradizione contadina dell'enogastronomia Made in Liguria".