porti e logistica

I funerali lunedì a Boccadasse
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“Il mare è nel mio DNA. Ho alle spalle sei generazioni di persone che per duecento anni hanno vissuto per il mare. La mia vita non poteva non essere sul mare”: è una delle frasi celebri dell’armatore Aldo Grimaldi, mancato questa mattina all’età di 96 anni. Con lui se ne va una figura leggendaria dell’armamento italiano.

Nato a Solofra in provincia di Avellino nel 1922, Aldo era il figlio di Giovanni Grimaldi e Amelia Lauro, sorella del celebre armatore Achille Lauro: dallo zio ha ereditato la passione per il mare, un sentimento viscerale a cui ha dedicato l’intera vita. Da imprenditore ha costruito uno dei gruppi armatoriali più importanti del paese, da appassionato si è spinto fino alla progettazione delle singole unità navali che hanno solcato i mari sotto le sue insegne.

Dalla sua matita sono nate molte navi, poi entrate nella storia d’Italia: disegnare era il suo passatempo preferito e molte delle sue creazioni sono nate durante lunghi viaggi in aereo o in ufficio, a quella scrivania che ha continuato a occupare fino a poco più di un anno fa.

Diplomato all’Istituto Nautico e laureato in Scienze Economiche e Marittime all’università di Napoli, Aldo Grimaldi ha iniziato la sua carriera sulla navi della flotta Lauro: “Mia madre – raccontò lui un giorno – mi imbarcò come mozzo su una nave del fratello Achille all’età di 14 anni, 11 mesi e 10 giorni. Mi diede solo un giorno di preavviso. Fu così che iniziò la mia avventura sul mare”.

Durante la Seconda Guerra Mondiale è arruolato come ufficiale nella Regia Marina e sopravvive miracolosamente a due affondamenti: finito il conflitto fonda, nel 1946 con i fratelli Luigi, Mario e Guido, la “Fratelli Grimaldi Armatori”, la sua prima compagnia di navigazione.

Dalle sue intuizioni sono nate vere e proprie rivoluzioni armatoriali: come quando, all’inizio degli anni novanta, acquisisce la Grandi Navi Veloci e trasforma i traghetti in mini navi da crociera. Un cambio di passo che spinge l’intero mercato a seguire le sue orme.

Presidente di Confitarma dal 1995 al 1997, con questo incarico gioca un ruolo decisivo nella fondazione del Registro Navale Internazionale: Cavaliere del Lavoro dal 2002, nel 2007 gli è stato conferito il premio BT-Assagenti come “Uomo dell’anno dello shipping internazionale”.

Aldo Grimaldi apparteneva a quella generazione di napoletani che avevano trovato a Genova la loro seconda casa: pur conservando il suo elegante accento campano, infatti, Aldo (come suo fratello Mario, mancato molti anni fa) ha trascorso in Liguria gran parte della sua vita.

Fino a questa mattina, quando è mancato nella sua casa di corso Italia.

I funerali si terranno lunedì alle 11.30 nella chiesa di Sant’Antonio a Boccadasse.