cronaca

Candidata nella circoscrizione che comprende la Liguria
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E' stata arrestata con l'accusa di corruzione, finanziamento illecito e truffa Lara Comi, ex eurodeputata eletta nel colleggio Nord-Ovest che compredne la Liguria. Il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano in collborazione con i colleghi di Busto Arsizio, insieme alla ex europarlamentare di Forza Italia ha arrestato anche l'amministratore delegato dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni. Per loro scono scattati gli arresti domiciliari. In carcere invece è finito il direttore generale di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale.

Tutto è partito da un filone
dell'indagine denominata 'Mensa dei Poveri'. L'ordinanza è stata firmata dal gip Raffaella Mascarino e chiesta dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. Comi è stata eurodeputata dal 2009 al 2019 ed era stata eletta nel collegio Nord Ovest che comprende anche la Liguria. Alle elezioni europee del 2019 si ricandida nel Nord Ovest con Forza Italia ma con poco più di 32 mila preferenze si piazza in terza posizione dietro a Silvio Berlusconi e Massimiliano Salini risultando la prima dei non eletti.

Non è la prima volta che Comi si trova in mezzo a vicende giudiziarie. Nel 2017, per aver assunto la madre come sua assistente dal 2009 al 2010, gli organi di controllo del Parlamento Europeo rilevano da parte sua una violazione di specifiche norme europee che vietano ai parlamentari di reclutare parenti. Comi a quel punto accetta di restituire ratealmente la somma impropriamente percepita per 126mila euro, ammettendo un errore di interpretazione normativa commesso dal proprio ex-commercialista.

Il 15 maggio 2019 Comi viene poi indagata per finanziamento illecito insieme al presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti nella maxi indagine della Dda di Milano sulla presunta rete di corruzione che otto giorni prima aveva portato a 43 misure cautelari: all’imprenditore viene contestato un finanziamento da 31.000 euro a un'impresa in cui lei risulta essere socia. Comi si trova ancora in mezzo alle indagini anche durante la campagna elettorale per le Europee del 2019 quando è coinvolta in un'inchiesta relativa a presunti finanziamenti illeciti. Per elimiare dubbi Berlusconi, eletto anche nella circoscrizione Sud e Isole, opterà per mantenere il proprio seggio nel nord-ovest escludendola in tal modo dall'europarlamento.

COMI E LA SUA SOCIETA' A PIETRA LIGURE - Questi "schemi criminosi" sarebbero stati "volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all'incameramento di finanziamento illeciti", scrive il gip nell'ordfinanza. Comi è finita ai domiciliari per tre episodi. Uno riguarda due contratti di consulenza ricevuti dalla sua società, la Premium Consulting Srl, con sede a Pietra Ligure (Savona), da parte di Afol e, in particolare, dal dg Giuseppe Zingale, "dietro promessa di retrocessione di una quota parte" allo stesso Zingale, in carcere, e a Gioacchino Caianiello, l'esponente di Forza Italia ritenuto dagli inquirenti il "burattinaio" del presunto sistema di appalti e nomine illecite. Inoltre, è accusata di aver incassato un finanziamento illecito da 31mila euro dall'industriale bresciano titolare della Omr holding e presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti. Soldi che sarebbero dovuti servire per la campagna elettorale relativa alle ultime europee e per una consulenza basata su una tesi di laurea scaricabile dal web dal titolo "Made in Italy: un brand da valorizzare e da internazionalizzare per aumentare la competitivita' delle piccole aziende di torrefazione di caffe'". Infine, il terzo episodio riguarda la presunta truffa aggravata al Parlamento europeo.

LE ACCUSE E LA TESTIMONIANZA - "Più volte avevo espresso alla Comi la necessità di trovare una modalità attraverso cui retrocedere delle somme in favore della mia persona, in ragione dei costi che la quotidiana attivita' politica mi comportava". Lo ha messo a verbale Nino Caianiello, presunto 'burattinaio' di un sistema di tangenti, finanziamenti e nomine pilotate e che da tempo sta collaborando coi pm milanesi. Il passaggio riguarda la presunta truffa al Parlamento europeo - di cui è accusata, tra le altre cose, Lara Comi - attraverso uno "stratagemma", gonfiare fino a 3mila euro al mese lo stipendio dell'addetto stampa dell'epoca dell'eurodeputata, rimborsato dall' Europarlamento, per poi girare 2mila euro a Caianiello. "Comi era recalcitrante a retrocedere una parte del suo stipendio per finanziare le strutture del partito di Forza Italia, anche in vista delle imminenti elezioni europee, escogitammo lo stratagemma di far maggiorare lo stipendio del giornalista Aliverti", ha spiegato il presunto 'burattinaio' il 2 settembre.