cronaca

Dal 2010 al 2013 aumento del 32%
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Abitanti dello spezzino in rivolta contro le tariffe dell'acqua. Le bollette di Acam Acque aumentano progressivamente da anni e rischiano di subire un ulteriore rincaro nella settimana in cui quattro comuni della Val di Vara hanno deciso di uscire dall’ambito territoriale ottimale idrico per gestire in proprio il servizio.

Per Rino Tortorelli, portavoce del comitato spezzino Acqua Bene Comune, “i sindaci di quei comuni devono rendersi conto di avere a che fare con un gestore che è a tutti gli effetti una società privata, e agisce come tale. Infatti ha prospettato di mettere in atto contro di loro una causa di risarcimento. Secondo noi l’acqua dovrebbe tornare in gestione diretta ai comuni, attraverso un’azienda consortile e speciale gestita interamente secondo criteri pubblici, anche sotto il profilo delle tariffe. Purtroppo invece Acam Acque adotta criteri di carattere privatistico che poi si riverberano sugli aumenti dei costi del servizio idrico per il cittadino.”

Dal 2010 al 2013, i ricavi di Acam dalla gestione del servizio idrico siano aumentati del 32%, a fronte di un consumo d’acqua che è paradossalmente diminuito.  “Gli spezzini hanno risparmiato su questa risorsa essenziale, ma l’effetto è stato un rincaro della bolletta. Questo perché Acam segue ovviamente la logica di un privato: se vende meno, deve aumentare i prezzi per fare gli stessi profitti e coprire i costi.”

I quattro sindaci, per Tortorelli, “tengono un comportamento pienamente legittimo, facendo uso di una norma di legge regionale. Per la cronaca, però, bisogna dire che questa norma è stata impugnata dal Governo perché resterebbe fuori dalla competenza regionale, ed attualmente la questione è sottoposta alla Corte Costituzionale. Molto dipende quindi dall’esito di questa decisione: se la Corte annullerà la norma la decisione dei Comuni sarà stata inutile."

"Mi auguro che i sindaci della Val di Vara scelgano di tornare ad una gestione pubblicistica, che consenta cioè di risparmiare sull’acqua senza che questo debba comportare un aumento delle tariffe. Noi come comitato, dopo gli esiti del referendum, abbiamo elaborato una proposta di legge regionale popolare per la quale abbiamo già raccolto le firme e che presenteremo al prossimo consiglio regionale. In questo progetto si trova anche una proposta su come finanziare il servizio idrico in modo che non sia tutto a carico delle bollette dei cittadini", ha concluso Tortorelli.