porti e logistica

Gli operatori sono ormai rassegnati mentre il porto di Genova va verso il segno meno
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Mentre la politica italiana continua a discutere sulla possibile revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia, sulle strade continuano ad aumentare i disservizi per gli operatori: l'isolamento dei porti liguri è sempre più un dato di fatto che rischia di costare traffici e credibilità agli scali della nostra regione. 

Le ultime notizie negative arrivano dall'autostrada A26, interessata lo scorso 30 dicembre dal crollo di due tonnellate di massi dalla volta della galleria Bertè: su questa tratta, tra i caselli di Masone e Pra' (quindi in corrispondenza del principale terminal del porto di Genova) si viaggia a una sola corsia per senso di marcia con scambio di carreggiata. Ma non sono solo le code e i rallentamenti a generare problemi.

Da questa settimana, infatti, i trasporti eccezionali sono fortemente limitati: ai trasportatori vengono concesse solo finestre di quattro ore, dalle 22 alle 2 a scendere e dalle 2 alle 6 del mattino a salire, e solo il venerdì e sabato. Trasporti vietati negli altri orari e in tutti gli altri giorni della settimana. 

Come spesso accade (noi di Primocanale documentammo l'invio di una email da parte di Autostrade per l'Italia che annunciava un divieto che in realtà era già in vigore prima che fosse comunicato LEGGI QUI) non è chiaro quando la situazione tornerà alla normalità. 

Il tutto mentre per la prima volta, dopo anni di segno più, i traffici al porto di Genova potrebbero fare registrare una diminuzione: del resto è difficile, per uno scalo quasi totalmente isolato, riuscire a tenere alti i propri standard.